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PIERIN del Vaga

di Mario Labò, - Enciclopedia Italiana (1935)
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PIERIN (o Perin) del Vaga

Mario Labò,

Pietro Bonaccorsi, detto Pierin del Vaga, nacque a Firenze il 29 giugno 1500 (o 1501) e morì a Roma il 12 ottobre 1547. Allievo a Firenze dapprima di un Andrea "dei ceri", poi di Ridolfo del Ghirlandaio, si allogò come aiuto di un pittore detto "il Vaga" da cui prese il soprannome. Condotto da questo a Roma, si esercitò, come si usava, a disegnare "anticaglie", e a copiare da Michelangelo e da Raffaello. Finché, conosciuti Giulio Romano e Gio. Francesco Penni (del quale poi sposò la sorella Caterina), fu da loro introdotto al lavoro delle Logge Vaticane, dove si attribuiscono a lui Il passaggio del Giordano, La caduta di Gerico, Giosuè che ferma il sole, La natività, Il battesimo, e La Cena degli Apostoli, oltre molte storie finte di bronzo nei parapetti delle finestre (Vasari). Con Giovanni da Udine decorò la vòlta della Sala dei Pontefici nell'appartamento Borgia. Lavorò anche in diversi palazzi e in chiese. Dopo un breve soggiorno a Firenze (1523), tornato a Roma, cominciò verso il 1525 la cappella della Crocifissione in S. Marcello al corso. Fatto prigioniero durante il sacco di Roma, dovette pagare una grossa taglia; e nella miseria del momento (disegnò allora per il Caraglio le cosiddette "lascivie") accettò (1528) di andare a Genova a lavorare nel palazzo del principe Andrea Doria. In palazzo Doria, P. del Vaga dipinse la vòlta dell'atrio a terreno (Storie romane); la scala che mette al piano superiore; e qui una loggia (Eroi della famiglia Doria alla parete, Allegorie nella vòlta), e due saloni, in uno dei quali figurò la Gigantomachia, nell'altro il Naufragio d'Enea (perduto; disegno al Louvre e un'incisione attribuita al Bonasone). Tutte le pitture di palazzo Doria sono accompagnate e alternate con gli stucchi, nello stile "raffaellesco". A Genova P. del Vaga dipinse tra l'altro una piccola Deposizione a fresco (N. S. di Consolazione) e la Natività (coll. Cook a Richmond, datata 1534); e per la chiesa di S. Francesco di Castelletto La Madonna e due Santi (poi a S. Giorgio di Bavari). Durante il soggiorno a Genova lavorò, in varie riprese, per la cattedrale di Pisa; ma della sua opera non restano che alcuni frammenti d'una decorazione a fresco, e una Madonna tra varî santi, ultimata da Antonio Sogliani. Nel 1536 era ancora a Genova, e fu eletto console dell'arte dei pittori. Ma poco dopo ritornò stabilmente a Roma. Qui fu presto sopraccarico di lavoro, che fece in gran parte sbrigare da aiuti. Ricorderemo soltanto la cappella Massimi alla Trinità dei Monti, i dipinti a S. Marcello al Corso (1539-43), la vòlta della Sala Regia in Vaticano (dopo il 1540), affreschi in Castel S. Angelo (Sala Paolina, ecc.) e lo zoccolo a chiaroscuro nella Stanza della Segnatura, pressoché rifatto nel 1702. Oltre le opere citate, pitture di P. del Vaga sono a Roma nel palazzo Caetani (Sacra Conversazione, datata 1541), nel museo di Copenaghen (S. Matteo), nel Museo Condé a Chantilly, e nella Galleria Liechtenstein a Vienna (Madonne, in mezza figura).

Bibl.: G. Vasari, Vite, nelle varie edizioni (cfr. M. Labò, Introduzione e note alla vita di P. d. V. nell'ed. Bemporad, V-VI, Firenze 1912); R. Borghini, Il riposo, Firenze 1584, p. 461 segg.; G. B. Armenino, De' veri precetti della pittura, Ravenna 1587; R. Soprani, Vite de' pittori... genovesi, ecc., Genova 1674; A. Taja, Descr. del Pal. Apostolico Vaticano, Roma 1750; C. G. Ratti, Instruz. di quanto può vedersi di più bello in Genova, Genova 1780, pp. 121, 191, 196, 245, 248, 269, 337, 338, 356 segg.; id., Descr... delle due riviere, ivi 1780, pp. 12, 27; F. Alizeri, Not. dei prof. del dis. in Liguria, ivi 1870-80, II, p. 475 segg.; III, pp. 299, 364 segg.; id., Guida art. di Genova, ivi 1875, pp. 19, 135, 137, 188, 284, 286, 412, 413, 421, 536 segg., 544, 546; A. Merli e L. T. Belgrano, Il palazzo del principe D'Oria a Fassolo, in Atti della Soc. lig. di st. pat., X (1874); G. B. Cavalcaselle e J. A. Crowe, Raffaello, Firenze 1884-91; G. Morelli, Della pitt. italiana, Milano 1897; M. Labò, Un dipinto inedito di P. d. V., in L'Arte, IX (1906), pp. 377-79; C. Gamba, Un disegno e un chiaroscuro di Pierino d. V. in Firenze, in Riv. d'arte, V (1907), pp. 89-93; G. Fiocco, La capp. del Crocifisso in S. Marcello, in Boll. d'arte, VII (1913), pp. 87-94; H. Voss, Die Malerei der Spätrenaissance in Rom und Florenz, Berlino 1920; A. Venturi, St. dell'arte italiana, IX, i; IX, ii; IX, v, Milano 1925, 1926, 1932; N. Pesvner, Die ital. Malerei vom Ende der Renaissance bis zum ausgehenden Rokoko, Berlino 1928.

Vedi anche
Pénni, Giovan Francesco, detto il Fattore Pénni, Giovan Francesco, detto il Fattore. - Pittore (Firenze 1488 circa - Napoli 1528). Allievo di Raffaello, prese parte alle più importanti imprese romane del maestro, collaborando ai cartoni per gli arazzi (1515-16), ai progetti per la decorazione della cappella Chigi alla Farnesina e alle decorazioni ... Giovanni da Udine Pittore e architetto (Udine 1487 - Roma 1564). Dopo l'educazione a Udine e a Venezia, presso il Giorgione, fu a Roma, dove fu tra i collaboratori di Raffaello. Studiando le grottesche della Domus Aurea, riuscì a imitarne anche lo stucco creando un tipo di decorazione bizzarro e raffinato, che ebbe immensa ... Giovanni Antonio Sogliani Pittore (Firenze 1492 - ivi 1544). Fu allievo di Lorenzo di Credi, dal quale trasse un'intonazione devota che, insieme alla semplicità della rappresentazione, rimase sempre tipica della sua opera. In seguito Sogliani, Giovanni Antonio si avvicinò a Fra Bartolomeo e ad Andrea del Sarto (Martirio di s. ... Danièle da Volterra Danièle da Volterra. - Nome sotto il quale è più noto il pittore e scultore Daniele Ricciarelli (Volterra 1509 circa - Roma 1566). Scolaro del Sodoma, poi di B. Peruzzi, recatosi assai giovane a Roma fu dapprima aiuto di Perin del Vaga; indi divenne seguace di Michelangelo, il più convinto e profondo. ...
Altri risultati per PIERIN del Vaga
  • Perìn del Vaga
    Enciclopedia on line
    Nome con cui è noto il pittore Pietro di Giovanni Buonaccorsi (Firenze 1501 - Roma 1547). Allievo di Raffaello nell'impresa delle Logge Vaticane, fu in seguito pittore di corte di A. Doria a Genova e di papa Paolo III di nuovo a Roma (decorazione di Castel S. Angelo). Grazie all'influsso di Raffaello ...
  • BUONACCORSI, Pietro, detto Perin del Vaga
    Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 15 (1972)
    BUONACCORSI (Bonaccorsi), Pietro, detto Perin (o Pierin) del Vaga Maria Vittoria Brugnoli Figlio di Giovanni, nacque a Firenze nel 1501. La fonte più attendibile, per la sua biografia, è il Vasari il quale lo conobbe personalmente (Vasari, VI, p. 447): a luidobbiamo le prime notizie di un precoce ...
  • Bonaccorsi, Piero
    Enciclopedia Dantesca (1970)
    Marcello Aurigemma , Notaio e letterato fiorentino (Firenze 1410-1477), concepì gli studi, nei quali ebbe larga parte l'argomento dantesco, come consolazione all'assiduo lavoro. Secondo la cronologia stabilita dal Bruschi, nel 1430 copiò di suo pugno la Commedia (cod. Riccardiano 1038, 244 carte), ...
Vocabolario
dèlie
delie dèlie s. f. pl. [dal gr. (τὰ) Δήλια]. – Antiche feste greche in onore di Apollo, che si celebravano nell’isola di Delo ogni quattro anni dal 426 a. C.
dèlio
delio dèlio agg. [dal lat. Delius, gr. Δήλιος]. – Dell’isola di Delo, nel mare Egeo: marmo delio. Presso gli antichi, attributo di Apollo, con riferimento alla nascita del dio nell’isola di Delo, dove sorgeva un suo celebre santuario; per...
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