TONDELLI, Pier Vittorio
– Nacque a Correggio (Reggio Emilia) il 14 settembre 1955 da Brenno Tondelli e da Marta Bartoli.
Trascorse un’infanzia serena con i genitori, titolari di un negozio di generi alimentari, e il fratello Giulio, primogenito e maggiore di tre anni. Durante le scuole medie, iniziò a frequentare la Biblioteca comunale, dove effettuò le prime letture e sviluppò una precoce formazione letteraria. Iscrittosi nel 1969 al liceo classico Rinaldo Corso di Correggio, vi conseguì la maturità nel 1974. In questi anni partecipò alla vita dell’associazionismo cattolico, scrivendo i primi testi per i bollettini parrocchiali ciclostilati, spesso firmandosi Vicky, così come lo chiamavano gli amici.
Nel 1974 si iscrisse al Dipartimento arti musica e spettacolo (Dams) dell’Università di Bologna, dove insegnavano, tra gli altri, Umberto Eco e Gianni Celati. Seguendo i corsi di quest’ultimo, scoprì la letteratura statunitense, in particolare gli autori della beat generation, Jack Kerouac in testa, che gli mostrarono la possibilità di una parola musicale, capace di restituire il ritmo insieme del parlato dei personaggi e dell’interiorità dell’autore.
Compose un romanzo, che portò ad Aldo Tagliaferri, editor presso Feltrinelli, e dalla cui rielaborazione nacquero i racconti del libro d’esordio, Altri libertini (Milano 1980). Centrale, in questo come nei successivi libri tondelliani, è la tematica omosessuale.
Pubblicato da Feltrinelli nel gennaio del 1980, il libro ottenne subito una grande attenzione da parte del pubblico, soprattutto giovanile, e della critica. Si tratta di una raccolta di racconti che, considerati nel loro insieme, possono essere letti come una sorta di romanzo a episodi. Protagonisti sono personaggi marginali ed emarginati, o comunque ragazzi che rifiutano la normalità borghese e perseguono la propria alterità attraverso la pratica di un libertinaggio trasgressivo. Quanto allo stile, Tondelli cerca di restituire sulla pagina quello che egli chiamava (riprendendo un’espressione di Alberto Arbasino) «il sound del linguaggio parlato». Ma non si tratta tanto della semplice trascrizione dell’oralità, quanto piuttosto della riscrittura dell’esperienza in termini linguistici forti da parte di un autore consapevole dei molteplici risvolti letterari di una simile operazione. In alcuni racconti Tondelli non rinuncia al turpiloquio e persino alla bestemmia: da qui (venti giorni dopo l’uscita del volume in libreria, quando era già stata approntata la terza ristampa) il sequestro delle copie deciso dall’autorità giudiziaria e il rinvio a giudizio per oscenità e vilipendio della religione al quale furono sottoposti autore ed editore. Il processo, celebrato per direttissima nel 1981 a Mondovì (Cuneo, nella cui provincia aveva sede la tipografia), si risolse in un’assoluzione con formula piena.
Il 24 febbraio 1980 si laureò discutendo una tesi in estetica (relatore Paolo Bagni) in cui analizza la letteratura epistolare come problema di teoria del romanzo. Quello stesso mese iniziò la collaborazione con Il Resto del Carlino e, in aprile, partì per il servizio militare, prima a Orvieto e poi a Roma. Nel febbraio dell’anno successivo iniziò a pubblicare, sul Resto del Carlino e sulla Nazione, una serie di articoli, Il diario del soldato Acci, in cui raccontava le esperienze del servizio di leva anticipando i temi del secondo romanzo, Pao Pao (acronimo di Picchetto Armato d’Ordinanza), narrazione in termini stranianti dell’anno di leva, pubblicato sempre da Feltrinelli (Milano 1982).
Sempre nel 1982, conclusa la collaborazione con Il Resto del Carlino, iniziò a scrivere per Linus e a soggiornare più stabilmente a Bologna. L’anno dopo cominciò a progettare il romanzo Rimini, la cui elaborazione lo impegnò fino al 1985, quando, in maggio, il libro uscì edito da Bompiani.
Il successo del romanzo diede a Tondelli una rinnovata notorietà. Con quest’opera lo scrittore tentò la strada del romanzo di genere, un giallo di ambientazione estiva: ciò non è sfuggito alla critica, che ha per lo più valutato negativamente il libro, individuando in esso i tratti tipici di un prodotto di consumo, anche se non vi mancano elementi di originalità.
Frattanto, nei primi mesi del 1984, Tondelli aveva portato a termine la stesura originaria del testo teatrale Dinner Party (poi, a cura di F. Panzeri, Milano 1994), nella casa di via Fondazza a Bologna. Era spesso a Firenze, di cui apprezzava l’esuberante ambiente artistico, tra mostre, avanguardie teatrali, sfilate di moda, feste. In questo periodo iniziò la prima stesura di Biglietti agli amici, libro personale e privato. Incontrò François Wahl delle Edizioni Seuil di Parigi, l’editore che pubblicò la traduzione francese di Pao Pao.
Con un articolo uscito su Linus, prese avvio il Progetto Under 25. Si trattava non tanto di un concorso letterario, quanto di un’indagine sulla creatività giovanile condotta attraverso lo strumento della narrazione. Tondelli invitava i giovani aspiranti scrittori di età inferiore ai venticinque anni a inviargli i loro testi, che poi leggeva svolgendo, su quelli meritevoli, un intenso lavoro di editing.
Sempre nel 1985 iniziò a collaborare con L’Espresso e il Corriere della sera (ma il rapporto con il quotidiano di via Solferino si interruppe presto); per la nuova versione della commedia in due atti, intitolata La notte della vittoria (Dinner Party), inviata alla trentottesima edizione del premio Riccione-Ater per il teatro, fu insignito con il premio speciale intitolato alla memoria di Paolo Bignami. A dicembre iniziò una collaborazione con il mensile Rockstar, che si protrasse fino al 1989, firmando una fortunata rubrica, Culture Club (il cui titolo era allusivamente ispirato al nome del gruppo musicale di Boy George), in cui lo scrittore offriva ai giovani consigli di lettura e di ascolto.
Nel 1986 si trasferì a Milano, in un appartamento al numero 52 di via Abbadesse. Compì frequenti viaggi in Europa, in particolare a Parigi, Amsterdam e Berlino. A maggio uscì, da lui curato, il primo volume del Progetto Under 25, Giovani blues (Ancona 1986) mentre, per le bolognesi edizioni Baskerville, pubblicò Biglietti agli amici.
Nel 1987 curò il secondo volume del Progetto Under 25, Belli & perversi (Ancona), che venne pubblicato a dicembre. Intanto lavorava per Mondadori al progetto di una collana di libri intitolata Mouse to mouse.
Nel marzo del 1989 uscì da Bompiani il suo quarto e ultimo romanzo, Camere separate. Protagonista è Leo, uno scrittore che appare come un alter ego dell’autore, il quale vive un periodo di profonda crisi esistenziale in seguito alla morte del compagno. Attraverso una serie di lunghi flashback apprendiamo gli antefatti e vediamo Leo passare attraverso diverse esperienze e riflessioni che nelle pagine finali lo conducono – dopo aver compiuto un profondo viaggio alla ricerca di sé stesso, nel proprio passato e nella propria formazione – all’acquisizione di una prospettiva positiva rispetto al futuro.
Tondelli collaborò con Luciano Manuzzi, scrivendo varie versioni del soggetto che fu poi la base del film Sabato italiano (diretto da Manuzzi e uscito nelle sale nel 1992). Con Alain Elkann ed Elisabetta Rasy definì, per Bompiani, il progetto di una rivista letteraria a carattere monografico, Panta, il cui primo numero uscì nel gennaio del 1990.
Sempre all’inizio del 1989 incontrò il critico Fulvio Panzeri, con il quale stabilì un sodalizio professionale destinato a divenire più stretto nei mesi successivi: con Panzeri iniziò a lavorare a Un weekend postmoderno, nato come l’ipotesi di riunire in un ampio romanzo critico tutta la produzione giornalistica, letteraria e saggistica elaborata dallo scrittore nel corso degli anni Ottanta.
Dopo un vaglio del materiale a disposizione, il progetto venne ipotizzato in due volumi: il primo avrebbe raccolto le ‘cronache dagli anni Ottanta’, il secondo i ‘racconti dagli anni Ottanta’, ma entrambi sarebbero andati nella direzione di una narrazione complessiva dell’intero decennio. I due volumi costituiscono una panoramica in cui un Tondelli reporter e narratore spazia negli ambienti più disparati: dalla provincia emiliana (Modena, Carpi, Correggio) a Bologna e a Firenze, dal concorso di Miss Italia al rito degli esami di maturità, dalle tendenze della moda alla ‘fauna’ delle discoteche londinesi, dal nuovo fumetto italiano di Andrea Pazienza all’arte e alla musica leggera. Tra la primavera e l’estate venne approntato il primo volume, che fu pubblicato nell’autunno del 1990 da Bompiani; il secondo tomo, con il titolo L’abbandono, uscì invece postumo, sempre con Bompiani, nel 1993. Tondelli curò anche il terzo volume del Progetto Under 25, Papergang (Ancona 1990), stampato da Transeuropa mentre, presso Seuil, uscì l’edizione francese del romanzo Rimini, alla quale lo scrittore aveva lavorato con la traduttrice Nicole Sels.
Nell’aprile del 1991 si trasferì da Milano a Bologna. Dopo un viaggio in Tunisia, alla fine dell’estate venne ricoverato all’ospedale di Reggio Emilia, nella fase terminale della malattia che aveva contratto, l’AIDS. Sulle proprie condizioni di salute scelse di mantenere un deciso riserbo. Incontrò pochi amici e sul letto d’ospedale scrisse soltanto brevi appunti per un progetto letterario che gli stava a cuore ma che non riuscì a portare a termine, Sante messe. Fece in tempo a rivedere e correggere anche alcuni libri già editi, in particolare Altri libertini.
Morì il 16 dicembre 1991, e venne sepolto nel piccolo cimitero di Canolo, la frazione di Correggio dove era nata la madre.
Opere. Oltre alle diverse edizioni e ristampe delle singole pubblicazioni citate nel testo, si rimanda ai due volumi di Opere per i Classici Bompiani, a cura di F. Panzeri, I, Romanzi, teatro, racconti, e II, Cronache, saggi, conversazioni, rispettivamente Milano 2000 e 2001.
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