CECCHINI, Pier Maria
Di Ferrara (1575-1645?); attore comico di molto grido nella commedia dell'arte (sostenne la maschera faceta di Frittellino). Diresse la compagnia degli Accesi, poi passò a quella dei Fedeli (eredi dei Gelosi), dove però fu soppiantato da Giambattista Andreini (Lelio). Il C. era stato nel 1600-1601 alla corte di Enrico IV con Tristano Martinelli (Arlecchino) e dal febbraio all'ottobre del 1608 con gli Accesi. Nel 1609 a Roma s'occupò della formazione d'una compagnia per la corte di Luigi XIII. Nel 1614 fu a Vienna e l'imperatore Mattia I lo creò nobile. Scrisse per la moralità del teatro e lasciò parecchie lettere facete e morali (Napoli 1618) e due commedie, la Flaminia schiava (Milano 1610) e L'amico tradito (Venezia 1633 [o 1644?]).
Bibl.: L. Rasi, Diz. dei comici italiani, Torino 1897-1905; A. Bartoli, Scenari inediti della commedia dell'arte, Firenze 1880, p. cxxxvii; A. Baschet, Les comédiens italiens à la cour de France, Parigi 1882, p. 176 segg.; F. Amaretti, Un artista e scrittore drammatico italiano, P. M. Cecchini, in Filotecnico, II (1887), fasc. 1-2; A. d'Ancona, Origini del teatro ital., II, 2ª ed., Torino 1891, ai luoghi richiamati dall'indice; E. Bevilacqua, Giambattista Andreini e la compagnia de' Fedeli, in Gior. stor. della lett. ital., XXIII (1894), pp. 112-119.