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FERRARINI, Pier Giuseppe

di Mariangela Giusto - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 46 (1996)
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FERRARINI, Pier Giuseppe

Mariangela Giusto

Nacque a Parma il 30 marzo 1852 da Casimiro, dottore in medicina, e Marietta Bocchi. Fu ammesso alla classe di paesaggio dell'Accademia di Parma nel 1866 e nel 1869 chiese di partecipare anche a quella di architettura elementare. Sempre all'Accademia parmense ottenne nel 1870 il primo e il secondo premio di "paesaggio superiore" ; terminò gli studi nell'anno 1876, ricevendo la patente per il disegno industriale.

La sua personalità artistica non è stata ancora chiaramente distinta da quella dell'omonimo concittadino Giuseppe Ferrarini, anch'egli paesaggista, nato nel 1846, la cui attività ai concorsi della Società d'incoraggiamento dell'Accademia di Parma procedeva in parallelo. Abitualmente, inoltre, il F. ometteva nella firma il nome Pier così che risulta difficile ricondurre a lui con sicurezza le opere rintracciate.Amico di L. Pigorini, segretario e socio della Società d'incoraggiamento, tenne con lui da Rieti, dove si trasferì con la famiglia (aveva sposato Irma Ugolotti), una assidua corrispondenza, in particolare in relazione alle esposizioni dei concorsi accademici a cui partecipò fino all'estate del 1887, poco prima della morte.

Allievo all'accademia di G. Carmignani, presentò al concorso del 1869 una "Copia da Decamps", di soggetto sconosciuto, probabilmente tratta da un dipinto o da una litografia che Carmignani poteva aver portato con sé da Parigi, divulgando nell'ambito parmense le esperienze francesi, a cui certamente anche il F. si dimostrò sensibile. Alla Esposizione nazionale di belle arti del 1870, svoltasi a Parma, presentò una litografia raffigurante un soggetto caro a Carmignanì, Una veduta di Bougival, e anche Ilriposo della caccia, opere entrambe disperse. Notevoli capacità prospettiche e una buona resa chiaroscurale possono essere colte nel suo dipinto più noto, raffigurante un Vicolochiuso di fianco alla chiesa di S. Giovanni Evangelista, conservato nella Galleria nazionale di Parma (inv. 586).

L'opera, sebbene traffizionalmente risulti vinta al concorso della Società d'incoraggiamento nel 1871, potrebbe essere invece la tela proposta all'acquisto al competente ministero nel 1872, intitolata Ultimi giorni d'estate, dicui si ha notizia tra i documenti d'archivio dell'Accademia.

Al concorso del 1874 partecipò con tre paesaggi, assegnati uno al Comune di Tizzano e due, tra cui Paesaggio con contadina in primo piano, vinti dal Comune di Roccabianca. Lo stesso anno P. Bettoli recensiva una sua Veduta della piazza del Duomo di Parma, esposta provvisoriamente nelle sale della Pinacoteca, augurandosi che gli fosse assegnato un vitalizio per studiare fuori Parma. Non sappiamo se ciò avvenne, ma ritroviamo il F. tra i partecipanti all'esposizione della Società d'incoraggiamento solo nel 1879, con la tela raffigurante IlSanctus, vinta dal Comune di Salsomaggiore e riproposta nel 1880 alla IV Mostra nazionale di Torino (catal., n. 313, p. 69; Godi, 1974, pp. 102 s.): un'opera di intensità verista, condotta su toni monocromi, che probabilmente nella scelta del soggetto si accompagnava ad Un centesimo delemosina per il presepio, ora disperso, presentato al salone del convento di S. Paolo a Parma.

Nel 1882 il F. partecipò ancora all'esposizione parmense con Album (ricordi Canossa). Nel 1887 inviò da Rieti, dove era domiciliato, alla Società d'incoraggiamento una veduta dei Lago di Piediluco in Umbria, assegnata al Comune di Panna (Godi, 1974, p. 103), di cui si conosce un'altra versione, di dimensioni minori, conservata presso l'Accademia di Parma. Spedì pure Spiaggia di Finalmarina, vinta dallo scultore Agostino Ferrarini, che, poco dopo la sua morte, sempre nel 1887, venne presentata all'Esposizione artistica di Venezia, probabilmente per desiderio degli amici, insieme con Ruit Hora, non rintracciata.

Il F. morì a Rieti, improvvisamente, il 6 ag. 1887.

Nel 1936 gli eredi esposero alla Mostra del paesaggio parmense dell'Ottocento Le spigolatrici, opera firmata.

Fonti e Bibl.: Necrol. in IlPresente, 11 e 20 ag. 1887; Parma, Arch. dell'Accadernia di belle arti, Registri ammissione allievi, 1866; Ibid., Inventari d. Espos. d. Soc. d'incoraggiamento, 1869-87; Ibid., Soprint. per i Beni artistici e storici, E. Scarabelli-Zunti, Doc. e memorie (ms., sec. XIX), X, p. 63; P. Bettoli, Teatri e cose d'arte, in Gazzetta di Parma, 18 ag. 1874; L. Pigorini, Società d'incoragg. per gli artisti, ibid., 25 nov. 1879; L. Ameni, Un'escursione artistica, ibid., 24 ott. 1880; A. Ferrarini, R. Istituto di belle arti in Parma. Origine e progressi della scuola parmigiana di belle arti, Parma 1882, p. 16; C. Ricci, La Regia Galleria di Parma, Parma 1896, p. 392; A. Corna, Diz. della storia dell'arte italiana, I, Piacenza 1930, p. 384; Mostra del paesaggio parmense dell'Ottocento (catal.), Parma 1936, p. 55; G. Copertini, F., Sartori, Raimondi, in Gazzetta di Parma, 19 ag. 1959; G. Godi, in Mecenatismo e collezionismo pubblico a Parma nella pittura dell'Ottocento (catal.), Roma 1974, pp. 102 s., 156; G. Allegri Tassoni, La Società d'incoraggiamento agli artisti degli Stati parmensi, in Arch. stor. per le prov. parmensi, s. 4, XXXVI (1984), pp. 553 ss., 557 ss.; G. Godi-G. Cirillo, Guida artistica del Parmense, Parma 1984, I, p. 103; II, p. 50; M. Giusto, La città scomparsa. Parma nell'Ottocento, Parma 1991, pp. 22 s.; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, XI, p. 461.

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