CAVAZZA, Pier Francesco
Nacque a Bologna il 3 novembre 1677. Lo Zanotti, suo biografo, ricorda i rapporti che ebbe con l'Accademia Clementina, di cui era stato uno dei primi membri e aveva occupato diverse cariche: nel 1715 e 1719 quella di direttore; nel 1725 di viceprincipe e nel 1728 quella di giudice di scultura nel concorso bandito in tale anno. Ma è già l'Orlandi a sottolineare l'attività che il C. svolse quale appassionato raccoglitore di stampe, per la quale è rimasto assai più noto che non come pittore. La sua cospicua raccolta, "ordinata in cento e più tomi..., tutta la serie delle stampe ascende a circa ventimila" nell'anno 1733, alla sua morte, venne acquistata dal conte Girolamo Bolognetti (Zanotti); e, in seguito al dono che questi ne fece al papa Lambertini (C. Masini, St. della R. Pinacoteca, Bologna 1888, p. 20), divenne il nucleo iniziale della grande collezione che lo stesso papa donò alla Biblioteca dell'Istituto delle scienze. Essa si conserva oggi nella Pinacoteca nazionale di Bologna (A. Emiliani-G. Gaeta Bertelà, La raccolta delle stampe di Benedetto XIV..., Bologna 1970, ad Indicem).
Della sua attività di pittore, che in coffipenso fu per qualità assai modesta, come lo stesso Zanotti insinua, restano oggi tre dipinti: quello della chiesa di S. Maria dei Servi, raffigurante Il Crocefisso si stacca dalla croce per sanare la piaga a s. Pellegrino Laziosi, che, iniziato da Domenico Maria Viani suo maestro (Zanotti), fu da lui condotto a termine alla morte di questo (1711); quello della chiesa di S. Domenico con il Compianto sul Cristo morto (in Zanotti, Trionfo della Croce)del 1712 (Arch. del Convento di S. Domenico, Reparto Crocesignato, vol. 26, f. 7r, 24 genn. 1712); e quello raffigurante una Gloria d'angeli con i ss. Sebastiano e Rocco e la veduta di Bologna, che proviene dall'oratorio dei SS. Sebastiano e Rocco (dove lo ricorda lo Zanotti insieme con altri due) e che attualmente si trova presso l'Accademia di Belle Arti, dove è entrato nel 1797 in seguito alla soppressione dell'oratorio stesso (Emiliani, 1971). Probabilmente a questo stesso dipinto va riferita una nota degli Atti dell'Accademia Clementina del 23 febbr. 1802 (pubblicata in Emiliani, 1971), dove è detto (a c. 434) che l'Accademia è disposta a consegnare alla Congregazione di S. Rocco per la chiesa del Ponte delle Lame il quadro del C. proveniente dal soppresso oratorio dei SS. Sebastiano e Rocco (per le ulteriori vicende di questo dipinto si veda anche Giordani).
Nella chiesa della Madonna delle Lame è esistita una copia del C. da un dipinto di anonimo raffigurante la Vergine con i ss. Giovanni e Sebastiano (Emiliani, 1969). Sono pure perduti i dipinti, citati dallo Zanotti, delle chiese soppresse di S. Andrea del Mercato (Adorazione dei Magi) e dell'Angelo Custode (SS. Nicolò e Giovanni)e sono irreperibili quelli delle chiese di S. Giuseppe (Presepe; S. Pellegrino Laziosi; S. Lorenzo con il beato Gioacchino servita e la beata Falconieri)e di S. Petronio (S. Bernardino da Siena). Perduta è anche la produzione della sua attività di copista, ricordata sia dallo Zanotti a proposito di una copia dal dipinto raffigurante i SS. Protettori del Reni, sia dal Crespi (la citazione è ripresa da A. Arfelli, in C. C. Malvasia, Vite..., Bologna 1961, p. 71 n. 16), per una copia da un dipinto del Cittadini esistente presso la Fabbriceria di S. Petronio (vedi anche Emiliani, 1969). Nelle opere superstiti si avverte il rapporto che il C. ebbe con i due Viani, essendo passato, dopo la morte di Giovanni Maria, alla scuola del figlio Domenico Maria, come ricorda l'Orlandi che insiste sulla componente veneta (tipica dei Viani) del suo stile e sulla forza del colorire "che tende alla macchia del Guercino".
Il C. morì a Bologna il 14 ott. 1733.
Il tono elogiativo dell'Orlandi, che asserisce aver il C. realizzato almeno quaranta dipinti, trova già un ridimensionamento nello Zanotti. Si esclude che fosse parente del pittore Giovanni Battista Cavazza.
Fonti e Bibl.: P. A. Orlandi, Abecedario pittorico, Bologna 1719, p. 361; G. P. Zanotti, Storia dell'Accad. Clementina [1739], a cura di R. Roli-A. Ottani Cavina, Bologna 1977, I, pp. 381-384; L. Crespi, Felsina pittrice, III, Bologna 1769, pp. 127, 167, 228; G. Giordani, Indicaz. storico-artistica delle cose spettanti alla Villa Legatizia di S. Michele in Bosco..., Bologna 1850, p. XX; A. Emiliani, in C. C. Malvasia, Le pitture di Bologna [1689], Bologna 1969, ad Indicem; Id., L'opera dell'Accademia Clementina per il patrimonio artistico e la formazione della Pinac. nazionale di Bologna, in Atti e memorie dell'Accad. Clementina, X (1971), pp. 23, 51, 68, 152; R. Roli, Pittura bolognese 1650-1800, Bologna 1977, pp. 100 s., 152, 240; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, VI, p. 230.