PIEDILUCO (A. T., 24-25-26 bis)
Paese dell'Umbria, frazione del comune di Terni, con 1232 ab. (1931: 1649 compresa la popolazione sparsa). È situato in amena posizione sulla riva settentrionale del laghetto omonimo, a 374 m. s. m. e ai piedi di un colle ripido e brullo, sormontato a 542 m. dalle rovine di una rocca medievale (fatta restaurare dal cardinale Albornoz nel 1364) dalla quale si dipartono due file di mura dirute, che divergendo, vanno ad abbracciare il paese. Questo possiede alcuni edifici notevoli (tra i quali la chiesa di S. Francesco, con affreschi di scuola del Perugino), ed è frequentato soggiorno estivo, con stazione ferroviaria (distante 3,5 km.) sulla linea Terni-Aquila-Sulmona.
Il lago di Piediluco (il Lacus Velinus dei Romani) ha assunto importanza in seguito ai grandi lavori compiuti per utilizzarlo come serbatoio ai fini dello sfruttamento integrale del bacino idrografico del Nera e del Velino da parte della centrale idroelettrica di Galleto (v. terni). Esso ha una superficie di 1,60 kmq. e stende lo specchio delle sue acque in media a 369 m. s. m.; la sua forma è molto irregolare (perimetro, km. 12,5); il fondo è assai ripido in prossimità della costa e raggiunge una profondità massima di 20 m.
Il lago, che comunica col Velino mediante un ampio canale artificiale inaugurato nel 1925, il quale ha sostituito l'emissario naturale, stretto e tortuoso, è assai pittoresco, perché cinto da montagne e da colli in gran parte boscosi. Di fronte al paese si erge a 549 m. il M. Caperno, detto anche "dell'eco", perché vi si può sentire un'eco famosa che ripete chiaramente anche un endecasillabo.
La pesca (lucci, tinche, trote, anguille, scardole) è molto diminuita in seguito ai lavori compiuti che, fra l'altro, hanno fortemente accentuata l'incostanza della temperatura delle acque.
Bibl.: G. Riccardi, Ricerche storiche e fisiche sulla caduta delle Marmore ed osservazioni sulle adiacenze di Terni, Roma 1825; A. Mori, Alcune notizie sui laghi Velini, in Riv. geogr. ital., II (1895), pp. 217-227; A. Armeni, Piediluco gemma dell'Umbria, Rieti 1930.