PIAZZOLA sul Brenta (A. T., 24-25-26)
Grosso paese della provincia di Padova, 18,4 km. a NO. da questa città, 28 m. s. m., sulla linea ferroviaria Padova-Piazzola-Carmignano, che segue la riva destra del Brenta e si riallaccia alla linea Vicenza-Treviso. Un canale derivato dal Brenta, la Roggia Contarina, irriga le campagne e fornisce energia ai numerosi stabilimenti industriali sorti per iniziativa del duca Paolo Camerini (filatura e tessitura di iuta, concimi chimici, filande di seta, stabilimento per la pulitura del riso, ecc.); in questi stabilimenti trova lavoro una maestranza di circa 2000 persone. Piazzola possiede anche molte istituzioni di previdenza e di educazione.
Il comune copre un'estensione di 40,98 kmq. (di cui 8,9 sterili) e nel 1931 contava 9791 ab. (5892 nel 1881 e 7024 nel 1901), di cui 2700 a Piazzola e gli altri distribuiti parte in case sparse (1400), e parte in 5 frazioni. Le colture più importanti sono costituite dal frumento e dal mais; frequenti anche i prati. Si contano anche 3450 bovini.
Piazzola sorse verso il 900 d. C. come castello contro le invasioni ungariche. Il luogo, per quanto più vicino a Padova, appartenne fino al 1268 a Vicenza e sempre e tuttora a quella diocesi.
Vi ebbero dominio: prima di tutti i Dente, poi, per poco, verso il 1240, Ezzelino, poi i Belludi, il comune di Padova e finalmente, nel 1318, al tempo di Rolando da Piazzola, giurista e uomo politico insigne, divenne dei Carraresi signori di Padova. Questi tennero Piazzola come feudo e bene di famiglia sino al 1413, quando, per le nozze di Maria da Carrara con Niccolò Contarini, passò a quest'ultima famiglia veneziana, che ne fece la più grandiosa e splendida delle ville venete.
Al Palazzo palladiano a tre piani, costruito nel 1546 sui ruderi del Castello, si aggiunsero due immense ali balaustrate di pesante stile secentesco. Marco Contarini (1633-1689) procuratore di S. Marco, uno degli uomini più ricchi, fastosi e raffinati nei piaceri d'arte del tempo, fece di Piazzola la grande reggia della musica. Oltre a giardini, laghi, peschiere, immensi porticati con colonne a bozze di pietra, che sussistono, da recingere un paese, vi sorse un vasto edificio detto Luogo delle vergini, conservatorio per 38 giovani, dove l'oratorio aveva sette organi e vi era una tipografia e una biblioteca musicale con raccolta di strumenti. Sussistono il piccolo teatro, dove le pute svolgevano i loro saggi, e il grande, che fu uno dei più lussuosi e rinomati del tempo per rappresentazioni con apparati di fantastica ricchezza. Servono per concerti: la sala delle audizioni e quella della chitarra, così detta dalla forma simile allo strumento rovesciato. Notevole contributo alla storia del melodramma dànno le edizioni musicali di opere stampate a Piazzola. Celebre, fra tante, la visita di Ernesto Augusto, sesto duca di Brunswick (agosto 1685) anche per le feste cui diede occasione, e che sono illustrate da stampe bellissime.
Divenuta nel 1852 proprietà dei Camerini, ai giorni nostri, per opera del duca Paolo Camerini, Piazzola è stata restituita all'antico splendore, dotata, oltre che d'industrie (v. sopra), anche di nuove opere d'arte.
Al territorio del comune di Piazzola appartiene Isola di Carturo, dove si ha ragione di credere sia nato Andrea Mantegna (1431).
Bibl.: C. M. Piccioli, L'orologio del piacere, Piazzola nel Luogo delle vergini 1685 (con molte illustrazioni); P. Camerini, Piazzola, Milano 1925; Guida del Palazzo di Piazzola sul Brenta, Piazzola sul Brenta 1926.