SEMPREVERDI, PIANTE
. Nell'uso corrente si designano con questo nome i suffrutici, gli arbusti e gli alberi a foglie persistenti durante l'inverno e che a volte si mantengono per qualche anno di seguito, mentre la caduta ha luogo successivamente e lentamente, in generale, al momento dello sviluppo delle gemme e non in vicinanza o in corrispondenza di cambiamenti climatici. Si contrappongono, quindi, agli arbusti e alberi caducifogli, la cui defogliazione si verifica in maniera rapida prima dell'inverno, più di rado all'approssimarsi di un periodo asciutto. Fenomeno saltuario e aritmico il primo, dipendente soprattutto da cause interne; periodico il secondo e collegato con la stagione: estremi congiunti, specialmente nelle piante della zona intertropicale, da manifestazioni intermedie e a volte anormali, di cui non è sempre facile precisare la causa.
Il sempreverdismo può essere carattere di famiglia o almeno di genere, ma si dànno generi con specie spiccatamente sempreverdi accanto a specie caducifoglie e l'esempio più istruttivo è da noi quello delle querce della tribù Lepidobalanus che hanno ambedue le categorie. È poi degno di nota che le essenze sempreverdi come il leccio e la sughera sono soprattutto mediterranee, rispetto alla farnia e al rovere che sono di zone alquanto più elevate. Così il lentisco (Pistacia lentiscus) è un arbusto sempreverde della zonȧ mediterranea, dove non manca il terebinto (P. terebinthus) caducifoglio che è il solo a trovarsi nelle espansioni della flora mediterranea anche molto lungi dalla costa. È da rilevare che le foglie dei sempreverdi presentano più o meno spiccati adattamenti di tipo xerofilo e spesso le foglie sono coriacee e meccanimmente ben protette, laddove ciò non si osserva nelle essenze a foglia caduca. Nella famiglia delle Conifere il solo a perdere le foglie è il larice, ma sono sempreverdi sia le specie che vivono lungo i litorali sia quelle delle zone montuose (ad es., nel genere Pinus): tale fenomeno s'interpreta come xerofilia filogenetica. D'altra parte la Syringa vulgaris non sfoglia nelle rive del Mar Nero; la rovere, il pesco, il melo e il ciliegio sono diventati presso che sempreverdi nei tropici e si tratta di carattere acquistato di recente.
Il mantenimento delle foglie durante tutto l'anno spiega la larga diffusione in coltura di alberi ed arbusti a foglie persistenti come sono svariati generi di Conifere, l'alloro, alcune Magnolie, l'aucuba del Giappone, il bossolo, il mirto, il pittosporo, ecc.
Bibl.: A. Béguinot, Sulla persistenza e caduta delle foglie e sulla relativa bibliografia, in Atti R. Ist. ven. di sc. lett. ed arti, LXVII, ii, pp. 759-786.