RUDERALI, PIANTE
. Con questo nome si indicano non solo le piante che vivono sui vecchi muri, sui tetti, sui ruderi di edifici d'ogni genere antichi e moderni, in vicinanza delle abitazioni e sui margini delle strade; ma, in senso più esteso, anche le piante che si adattano a vivere nelle vie e nelle piazze delle città, allignando fra le fessure e gl'interstizî della pavimentazione stradale nelle zone meno frequentate, e che più propriamente costituiscono la flora detta urbica.
Le piante ruderali presentano speciali adattamenti morfologici e biologici per vivere sul substrato prescelto, povero di terra, ma sempre ricco di nitrati, tanto che esse rientrano nella categoria delle piante nitrofile. Alcune di esse: Capparis rupestris, Antirrhinum tortuosum, Trachelium coeruleum, Centranthus ruber, ecc., sono esclusive di queste stazioni nel nostro clima e territorio e allietano coi loro fiori bianchi, rosei, rossi, azzurri, ad es., le vecchie mura di Roma, i ruderi del Foro, del Palatino e del Colosseo; altre invece sono specie avventizie che s'adattano a questa forma di vita.
La flora ruderale ha da circa tre secoli richiamato l'attenzione dei botanici e soprattutto è stata studiata quella del Colosseo con i lavori di D. Panaroli (1643), A. Sebastiani (1815), R. Deakin (1855), E. Fiorini Mazzanti (1860); V.A. Hare nel 1878 pubblicò a Nancy un catalogo di piante della città di Roma, che non comprende però tutte piante ruderali. Un diligente studio della flora ruderale ed urbica della città di Padova (mura, vie e piazze) è stato compiuto da A. Béguinot che si è occupato della loro biologia in relazione con la speciale stazione, per cui spesso si producono forme nane (camefitismo), umili e prostrate.
La costituzione della flora ruderale è influenzata da molte cause diverse e fra queste notevolmente dal fattore antropico, come dimostra la presenza d'un numero notevole di coltivate o di avventizie esotiche.
Bibl.: A. Béguinot, La flora delle mura e delle vie di Padova; studio biogeografico, in Malpighia, XXIV (1912); XXVII (1916), con ricca bibl.