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piante carnivore

di Alessandra Magistrelli - Enciclopedia dei ragazzi (2006)
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piante carnivore

Alessandra Magistrelli

Esperte mangiatrici di insetti

Le piante carnivore, o insettivore, si chiamano così perché, a differenza degli altri vegetali, si sono specializzate nella cattura di insetti che, digeriti, le riforniscono delle sostanze azotate che esse non trovano nei terreni aridi su cui crescono. Alcune delle loro foglie modificate formano trappole per la cattura: sono di diversi tipi ma tutte molto ingegnose

Meno feroci di quanto si crede

Le piante carnivore sembrano essere state create apposta per suscitare fantasie minacciose e risvegliare paure recondite. Negli anni Cinquanta lo scrittore di fantascienza John Wyndham scrisse un romanzo, Il giorno dei Trifidi, in cui racconta la diffusione sulla Terra di mostruose piante carnivore assetate di sangue, che invadono e minacciano l’intero Pianeta. Non esageriamo! Le piante carnivore, o insettivore, come sono più esattamente chiamate, sono innocue e spesso assai graziosi vegetali che si nutrono soprattutto di insetti, al massimo grandi come una vespa o una mosca, perché vivono in ambienti particolarmente poveri di nutrienti.

Le troviamo infatti nelle paludi, sott’acqua, sulle nude rocce di zone inospitali, costrette a prendere il poco che c’è per nutrirsi. Se con la clorofilla delle parti verdi riescono a compiere la fotosintesi e quindi a sintetizzare i carboidrati necessari, per quanto riguarda le sostanze azotate (proteine, acidi nucleici, vitamine) possono procurarsele solo grazie al meccanismo adattativo della carnivoria. Presentano, infatti, vere e proprie trappole, molto ingegnose, per la cattura di insetti o di altri minuscoli invertebrati. Le piante carnivore appartengono all’ordine delle Nepentali, erbe Dicotiledoni presenti ai Tropici come nelle nostre regioni temperate. Le foglie sono di solito disposte a rosetta e dotate di straordinari meccanismi per la cattura degli insetti. Si suddividono in diverse famiglie, tra cui le Droseracee e le Nepentacee.

Trappole e trabocchetti di ogni tipo

Trappole a cerniera. Nel genere Dionaea, originario delle zone paludose del Nord e del Sud della Carolina (Stati Uniti) e detto popolarmente Venere acchiappamosche, la trappola è a cerniera, cioè formata da due foglie poste una di fronte all’altra ma molto ravvicinate, col bordo coperto da peli aguzzi. L’interno della trappola è di colore rossastro e gli insetti, attratti, vi si infilano, firmando così la loro condanna a morte. Le due foglie, infatti, appena sfiorate si chiudono a scatto imprigionando l’insetto; dopo qualche giorno cominciano a produrre enzimi digestivi (proprio come il nostro stomaco) i quali sciolgono le parti molli dell’insetto, permettendone l’assorbimento. Nella trappola, alla fine, rimarrà solamente una carcassa vuota: lo scheletro esterno chitinoso della preda.

Trappola a colla. La Drosera, un altro genere di pianta carnivora presente in molte regioni (Africa meridionale, Europa meridionale, Australia), è dotata di una trappola a colla. Le foglie sono ricoperte da peli sottili terminanti con una ghiandola che produce una sostanza collosa e luccicante: l’insetto, attratto dal barbaglìo, tocca con le zampe i peli, invischiandosi sempre di più. Una volta catturato verrà lentamente digerito dagli enzimi prodotti dalle foglie. Drosera rotundifolia e Drosera intermedia già nel Medioevo erano conosciute dagli erboristi per il loro potere curativo contro gli attacchi di pertosse e anche oggi vengono utilizzate a questo stesso scopo.

Trappola a scivolo. Grande e meravigliosa è la Nepenthes, carnivora originaria della Nuova Guinea, con la sua trappola a scivolo, costituita da una specie d’imbuto, detto ascidio, dal colore vivace (rosso, giallo) e dal bordo ricoperto di nettare. L’insetto, sedotto dal colore e dal profumo del nettare, si avvicina, scivola nell’ascidio ripieno di liquido digestivo e qui termina la sua avventura.

Trappola aspirante. Le specie del genere Utricularia vivono nelle acque stagnanti e sono piccole piante simili a muschio, aventi sulle foglie vescicole verdi chiuse da un coperchio, l’opercolo. Ciascuna di queste vescicole è una trappola aspirante che si apre non appena un piccolo invertebrato acquatico (crostaceo o mollusco) per caso la urta, facendo distendere immediatamente le sue pareti e creando così una corrente d’acqua che lo trascina all’interno, dove verrà digerito.

Vedi anche
dionea Pianta insettivora (Dionaea muscipula) della famiglia Droseracee, l’unica del genere Dionaea. È un’erba perenne con una rosetta di foglie; queste hanno picciolo largamente alato e lamina che ricorda, per forma, una tagliola, le cui 2 metà, divise da una nervatura mediana, si appressano l’una all’altra ... utriculària utriculària Pianta Dicotiledone carnivora dell'ordine Scrofulariali, che vive nei luoghi umidi o sommersi delle regioni temperate e tropicali. Il genere Utricularia comprende ca. 250 specie, con vescicole (utricoli) che fungono da trappole per catturare piccoli animali, situate sulle foglie nelle specie ... Lentibulariacee Famiglia di piante carnivore, in passato classificata da alcuni autori nell’ordine Tubiflore e inclusa in quello delle Lamiali nella moderna sistematica cladistica. Le Lentibulariacee comprendono tre generi (Genlisea, Pinguicula, Utricularia) di erbe perenni, acquatiche o palustri delle regioni calde ... Sarraceniacee Famiglia di piante erbacee Dicotiledoni, ordine Ericali, il monofiletismo delle quali è sostenuto dall’analisi morfologica e del DNA. I caratteri sinapomorfi (➔ cladismo) riguardano le foglie altamente modificate per la cattura degli insetti, formanti trappole a forma di brocca (ascidi), con bordi o ...
Categorie
  • SISTEMATICA E FITONIMI in Botanica
Tag
  • VENERE ACCHIAPPAMOSCHE
  • ACIDI NUCLEICI
  • DICOTILEDONI
  • NUOVA GUINEA
  • FANTASCIENZA
Altri risultati per piante carnivore
  • carnivore, piante
    Enciclopedia on line
    (o insettivore) Piante in grado di catturare insetti o altri piccoli animali e di ricavarne sostanze organiche azotate. Sono note circa 500 specie, tutte Angiosperme, appartenenti alle famiglie Cefalotacee, Droseracee, Lentibulariacee, Nepentacee e Sarraceniacee. Con il generico nome di acchiappamosche ...
  • CARNIVORE, PIANTE
    Enciclopedia Italiana (1931)
    Sono quelle piante provvedute di dispositivi speciali per catturare e trattenere piccoli animali, i quali per lo più sono utilizzati dalle piante stesse come alimento; poiché generalmente la loro preda è formata da insetti, sono dette anche piante insettivore. Le piante carnivore utilizzano gli alimenti ...
  • ASCIDIO
    Enciclopedia Italiana (1929)
    L'ascidio è un caso di metamorfosi della foglia di cui il lembo, interamente o in parte, perde la sua forma normale laminare, distesa in un piano, per assumere quella concava di coppa, di tubo, di otre o altra simile, dando origine a una cavità più o meno ampia, che comunica con l'esterno per mezzo ...
Vocabolario
carnivorìa
carnivoria carnivorìa s. f. [der. di carnivoro], raro. – Proprietà di animali e di piante carnivore.
pianta
pianta s. f. [lat. planta «virgulto», «pianta del piede»; la connessione con planus «piano1» e il rapporto di priorità tra i due sign. fondamentali della voce lat. sono molto incerti, così come il rapporto con il verbo plantare (da cui...
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