PIANTA (fr. plante; sp. planta; ted. Pflanze; ingl. plant)
La pianta, come l'animale, è un corpo organizzato, cioè dotato di tutte quelle proprietà che caratterizzano la vita e che mancano invece nei corpi inorganici.
I primitivi viventi non erano distinti in piante e animali e solo nelle successive generazioni si evolsero da tale ceppo comune due rami divergenti coi caratteri proprî delle une e degli altri. Questa comunanza d'origine è controllabile anche oggi nelle forme più basse della scala dei viventi, i "protisti" di Haeckel.
Data la comunanza d'origine è naturale che anche nelle forme più evolute si trovino dei caratteri comuni a entrambi i gruppi e che le manifestazioni vitali più importanti - nutrizione, accrescimento, sviluppo, riproduzione - si corrispondano, essendo legate a una sostanza fondamentale comune, il protoplasma.
Tra i caratteri che differenziano gli animali dalle piante, sono proprî della pianta soprattutto i seguenti:
1. massima superficie del corpo adibita alla nutrizione, che nella pianta si compie dall'esterno, mentre nell'animale si formò per invaginazione d'una limitata superficie interna che ha il suo punto di partenza dalla bocca;
2. le membrane solide e di natura diversa da quella del protoplasma, da cui sono delimitate le cellule vegetali;
3. i corpuscoli verdi (cloroplasti o granelli clorofilliani) che si formano, meno eccezioni, dentro le cellule della pianta e che in grazia del pigmento verde o clorofilla la mettono in grado di fabbricarsi la sostanza organica alimentare a spese di sostanza inorganica e quindi di essere autotrofa, mentre l'animale dipende sempre per la sua nutrizione direttamente (erbivoro) o indirettamente (carnivoro) dalle piante, senza le quali non potrebbe vivere;
4. lo sviluppo di ogni individuo che nelle piante non è mai finito, ma perdura nei cosiddetti punti vegetativi, cosicché continuano a formarsi nuove parti del corpo fino alla sua morte.
La facoltà di muoversi che hanno visibilmente gli animali e di cui sono apparentemente prive le piante, non è un carattere differenziale positivo, anzitutto perché le piante infime si muovono con la stessa vivacità degli animali, poi perché anche nelle piante superiori, che non possono trasportarsi da un luogo a un altro perché fissate al suolo, le parti del loro corpo compiono ritmicamente determinati movimenti, lenti e impercettibili come quelli delle lancette di un orologio, ma che si possono constatare e registrare graficamente mediante opportuni dispositivi.
Bibl.: C. Acqua, I grandi problemi della biol. gener., Roma 1933.
Piante alimentari. - Con questo nome s'indicano tutti quei vegetali che, direttamente o indirettamente, vengono utilizzati per l'alimentazione umana. Di alcuni di essi vengono usati i frutti o i semi; di altri i bulbi, i tuberi, i rizomi; di altri infine le parti erbacee. Le piante alimentari, a seconda delle diverse categorie, contengono albumine o proteine vegetali, idrati di carbonio (amido e zuccheri), grassi, sali minerali e organici e molte fra esse, allo stato fresco, sono ricche delle varie vitamine.
Si possono distinguere in parecchie categorie. Primi fra tutte i cereali che comprendono: il frumento, il riso, l'orzo, la segala, il mais, l'avena, il miglio, il sorgo. Un secondo gruppo è costituito dai legumi e dagli ortaggi: fava, lenticchia, fagioli, piselli, cavoli, navone, lattughe, carota, radicchio, cavolfiore, spinaci, carciofo, cardo, pomodoro, asparagi, crescione, zucche, topinambour: a questo gruppo si possono aggiungere anche i funghi e le piante usate come condimento: aglio, cipolla, scalogno, porro, timo, sedano, cerfoglio, finocchio, rosmarino, salvia, dragoncello, prezzemolo, senape, ecc. Il terzo gruppo è costituito dalle frutta fresche e secche che possono essere distinte in: frutta a nocciolo (ciliege, prugne, albicocche, pesche, susine), frutta a granella (mele, pere, cotogne), frutta polpose diverse (lamponi, fragole, ribes, uva, fichi, melograni, aranci, mandarini, cedri), frutta esotiche (datteri, banane, anone, ananas, giuggiole, manghi, guyave, pere avocato, ecc.). Le frutta secche sono rappresentate dalle noci, nocciole, mandorle, castagne e pistacchi.
Le piante saccarifere sono comprese da alcuni fra le alimentari, ma forse è preferibile annoverarle fra le industriali.
Le piante che forniscono olî grassi per l'alimentazione: olivo, noce, colza, papavero, arachide, sesamo, cotone, cocco, costituiscono una categoria intermedia fra le alimentari e le industriali.
Un ultimo gruppo è formato dalle piante da fecola, fra le quali in prima linea è la patata; seguono poi la manioca, le palme da sagù (Metroxylon, Raphia, Mauritia, Corypha, Arenga), le Cicadee, la Maranta arundinacea, la Canna edulis e C. discolor, la Colocasia, la Tacca pinnatifida, il banano da farina, ecc.
Piante aromatiche. - Questa categoria di vegetali utili è formata da quelle piante che contengono principî aromatici o olî essenziali e quindi vengono usati o come spezie e droghe per il condimento dei cibi o delle vivande o come materie prime per l'estrazione delle essenze che vengono usate nell'industria profumiera.
Gli olî essenziali sono racchiusi in speciali cellule (idioblasti) o lacune o peli ghiandoliferi che si trovano in tutti gli organi della pianta o sono limitati a parti speciali del corpo vegetale.
Al gruppo delle droghe e delle spezie appartengono: i chiodi di garofano, il pimento, il pepe, la noce moscata, la vainiglia, la cannella, lo zenzero, il cardamomo, lo zafferano, la curcuma, lo zerumbet.
Al gruppo delle piante da profumi e da essenze appartengono numerose specie nostrali ed esotiche, le quali nei loro fiori, o nei frutti o negli organi vegetativi contengono gli olî essenziali che costituiscono il profumo caratteristico di ciascuna di esse. Così gli agrumi (arancio, limone, cedro, mandarino, bergamotto) contengono gli olî essenziali nelle foglie, nei fiori e nella scorza dei frutti. La rosa, il gelsomino, la violetta, la tuberosa, il mughetto, il giacinto, la reseda, l'ylang ylang, ecc., contengono l'essenza solo nei fiori; la lavanda, la melissa, la menta, il timo, il geranio rosato, ecc., negli organi vegetativi; il patchouli nelle sole foglie; l'ireos nel rizoma; l'anice, il carvi, il coriandolo, il cumino nei frutti; il sandalo e il sassafras nel legno; il benzoino nella resina. Forniscono essenze anche le gommoresine di alcune Boswellia e Commiphora, i Myroxylon coi loro balsami (b. del Perù e del Tolù), alcune graminacee esotiche (Andropogon citratus, A. nardus, A. schoenanthus, A. muricatus) coi loro rizomi; la vainiglia con i frutti; l'ambretta e la favatonga con i semi.
Piante industriali. - Numerosi sono i vegetali che forniscono materie prime per varie industrie.
Un primo vasto gruppo è formato dalle piante da legname utilizzate per la costruzione di abitazioni, di mobili, di carri, di utensili; impiegate nell'ebanisteria, nella scultura in legno, nell'intarsio; che forniscono legna da ardere e carbone di legna e prodotti derivati (segatura, gas di legna, alcool di legna, ecc.). Alcune servono per la pavimentazione in legno di strade e di abitazioni; altre per le confezioni di tini e botti. Col tiglio, acero, alno, betulla, noce e faggio si confezionano gli zoccoli; mentre per i fiammiferi si utilizzano il pioppo, il tiglio, il tremolo, l'abete bianco. Juniperus virginiana e J. barbadensis forniscono legno per le matite; l'erica, il pero, il bosso, il ciliegio servono per la confezione delle pipe; le querce, il castagno, la stafilea, il corniolo, il frassino, il sorbo degli uccellatori, coltivati con accorgimenti speciali, forniscono rami per la confezione di bastoni e di manichi d'ombrelli. Alcuni salici dànno i vimini per i lavori d'intreccio: allo stesso scopo si utilizzano anche la canna comune (Arundo donax), la canria d'India (Calamus rotang) e i bambù.
Molte cortecce, specialmente quelle di quercia, di castagno, di pino, d'abete, forniscono materiale conciante, insieme col sommacco (Rhus coriaria), col dividivi (Caesalpinia coriaria) e con la vallonea.
La Quercus suber fornisce il sughero, utilizzato con le sue qualità migliori per la confezione dei turaccioli e con le qualità più scadenti per la preparazione del linoleum e di agglomerati d'uso industriale.
Un altro gruppo di piante industriali è costituito da quelle che forniscono pasta di cellulosa per la confezione della carta. I Cinesi usarono per i primi cortecce di bambù, di Broussonetia papyrifera e di ramiè per fabbricare la carta: oggi, oltre agli stracci di canape e di lino, si confeziona la carta con le fibre di numerose piante erbacee e legnose di svariate famiglie. Le più usate sono il pioppo, il tremolo, il faggio, il pino, l'abete bianco e rosso, inoltre la Stipa tenacissima e il Lygeum spartum. La carta paglia per imballaggio è confezionata con le paglie dei cereali.
Il gruppo delle piante tessili è formato dal lino, dalla canapa, dal cotone, dal ramiè, dalla iuta, dal sisal, dalla canapa di Manila o abaca, dal lino della Nuova Zelanda, dalle Fourcroya, ecc.
Un'industria che ha raggiunto un grande sviluppo è quella della seta vegetale o rayon, che si basa sulla utilizzazione del legno opportunamente trattato e trasformato.
Con le paglie di graminacee, specialmente del grano, si confezionano cappelli e con le fibre di alcune palme e in particolar modo della Carludovica palmata si fabbricano i pregiati cappelli di Panamá.
Molte sono le piante che contengono principî tintorî e sostanze coloranti, ma oggi sono poco usate per il grande sviluppo dell'industria dei colori artificiali: fra queste si possono ricordare la robbia, il guado, le Indigofera, il legno di Campeggio, il legno giallo (Morus tinctoria), la Quercus coccifera, l'annatto, il sommacco, l'erba giallina o Reseda luteola, lo zafferano, l'henna, l'Alkanna tinctoria e i licheni da oricello.
Altre piante d'importanza industriale sono quelle da gomma elastica, da guttaperca, da gomma arabica, da resine e da gommoresine. A importanti industrie dànno vita le piante saccarifere, in particolar modo la canna da zucchero e la barbabietola.
Sono piante industriali anche il ricino, il lino, la colza, l'Elaeis guineensis, l'Aleurites cordata, per gli olî che si ricavano dai loro semi. Anche la patata, nei riguardi dell'estrazione della fecola e della preparazione del glucosio, è pianta industriale, come pure il tabacco che alimenta fiorenti industrie che, in regime di monopolio, rappresentano cospicue risorse economiche per gli stati.
Piante ornamentali. - Questa categoria di vegetali è formata da quelle piante usate per l'alberatura delle strade, per i parchi, per i giardini, per l'abbellimento delle logge e dei balconi, per la decorazione degli appartamenti.
A seconda delle regioni e dei paesi variano le piante ornamentali, perché la loro coltivazione è legata alle condizioni ambienti: molti di questi vegetali sono esotici e la loro coltura richiede cure e cautele speciali e-bisogna avere semenzai, serre fredde, temperate e calde per poterle allevare. Le stesse alberature richiedono accurata manutenzione con periodiche potature, sostituzione di piante malate o morte, lotta contro le malattie e i parassiti, ecc.
Come piante da alberature, sempre in rapporto alle condizioni climatiche, si usano: tigli, olmi, aceri, ippocastani, platani, pioppi, sofore, alberi di Giuda, robinie, ailanti, sicomori, paulonie, pini, cipressi, palme, Ficus, ecc.
Ogni città di una certa importanza si preoccupa di avere passeggiate e giardini pubblici con ricca ornamentazione floreale, per il cui impianto e mantenimento si spendono annualmente cospicue somme. E per incoraggiare l'uso delle piante ornamentali si fanno pubblici concorsi per la decorazione floreale di finestre, di balconi, delle stazioni ferroviarie, concorsi che in Italia sono promossi e patrocinati dall'Opera nazionale dopolavoro e dal Touring club italiano. È noto il grande sviluppo che in questi ultimi anni il governo ha dato ai pubblici parchi, alle passeggiate e ai giardini di Roma. Per il loro impianto e mantenimento il Governatorato possiede un grande stabilimento a S. Sisto Vecchio, presso la villa Celimontana, ove sono i vivai, i semenzai, le serre e le colture delle piante erbacee e legnose che ogni stagione debbono essere rinnovate nelle bordure e nei musaici delle aiuole. Nelle aiuole fiorite si succedono: viole del pensiero, calendule, Bellis, Iberis, zinnie, sileni, Tagetes, salvie rosse, ibischi, crisantemi a seconda delle varie epoche dell'anno.
Le piante ornamentali possono essere coltivate o a scopo decorativo o a scopo industriale. Le prime si possono distinguere in: piante annue e bienni, vivaci, perenni erbacee e suffruticose, arbustive e arborescenti, rampicanti, arboree e piante grasse. Una categoria speciale è costituita dalle piante da stufa (Aroidee, Marantacee, Orchidee, Bromeliacee, Nepentacee, ecc.), dalle palme, dalle Cicadee, dalle Yucca, Cordyline, Dracaena, ecc.
Le piante ornamentali coltivate a scopo industriale possono servire per fiori e fronde recise: garofani, rose, violette, tuberose, tulipani, anemoni, ranuncoli, calendule, poinsettie, Asparagus, capelvenere, Cycas revoluta, Croton, Laurus nobilis, lauroceraso, Magnolia grandiflora, Myrtus communis var. tarentina, agrifoglio, ecc. Oppure possono servire per fiori e fogliame in vaso: primule, cinerarie, calceolarie, reseda, petunia, giacinti, tulipani, fresie, Heliotropium peruvianum, begonie, Salvia splendens, azalee, rododendri, ciclamini, felci (Pteris, Adiantum, Polypodium), palme (Kentia, Phoenix, Chamaerops), aspidistre, Asparagus plumosus e Sprengeri, Ficus, lauri, tradescanzie e infine tutte le numerose piante grasse che appartengono per la maggior parte alla famiglia Cactacee e che da qualche anno sono in gran voga per la decorazione degli appartamenti. Per maggiori notizie v. le voci speciali.