Cockfield, piano
Proposta, presentata dal commissario europeo lord A. Cockfield nel 1987, che prevedeva un’aliquota unica per tutti i Paesi della UE per ogni accisa armonizzata. Il piano C. suscitò notevoli divergenze tra i Paesi membri, sia riguardo alla struttura dell’imposizione sia a livello di aliquote. I singoli Stati erano stati sempre contrari a misure di armonizzazione che potessero far perdere o diminuire l’efficacia di uno strumento di così grande rilievo come le accise. Queste davano un gettito considerevole ed erano sempre state uno strumento flessibile, in termini di fissazione di aliquote, in relazione alle mutevoli esigenze di bilancio. La Commissione europea decise, dunque, di rivedere il progetto originario. L’obiettivo era quello di cercare un compromesso tra le esigenze comunitarie, volte alla creazione di un vero e proprio mercato interno, e le esigenze degli Stati membri, attente a preservare la propria autonomia in materia di politica tributaria e bilancio. Il successivo progetto, presentato nel 1991-92 in due direttive dalla commissaria francese C. Scrivener, succeduta a lord C., rappresentò un modello più flessibile di aliquote diversificate, che teneva conto delle differenti situazioni esistenti nei vari Paesi.