Venere, pianeta
Brillante, anzi splendente
Venere è il pianeta più luminoso nel cielo e per questa ragione è stata ammirata fin dall’antichità. Per massa e dimensioni è simile alla Terra, ma il suolo arido e l’atmosfera corrosiva – una spessa coltre di nubi formate da acido solforico avvolge il pianeta – la rendono un ambiente del tutto inospitale, raggiunto con difficoltà anche dalle sonde spaziali
Venere – il secondo pianeta del Sistema Solare in ordine di distanza dalla nostra stella – ha dimensioni simili a quelle della Terra. È nota fin dalla preistoria perché molto brillante e forse proprio per il suo splendore ha preso nome dalla dea dell’amore e della bellezza. Si può vedere facilmente a occhio nudo: al massimo del suo splendore è 12 volte più brillante di Sirio, la stella più luminosa del nostro cielo. Venere dista in media dal Sole 108.200.000 km, la sua massa è di 4,869 × 1024 kg, pari all’80% circa di quella terrestre, e il diametro raggiunge 12.103 km, il 95% di quello terrestre. Venere, caso unico del Sistema Solare insieme a Mercurio, non possiede satelliti.
Trattandosi di un pianeta interno, cioè più vicino al Sole della Terra, quando viene osservata dal nostro pianeta V. presenta fasi diverse: la sua superficie appare cioè illuminata totalmente o parzialmente oppure del tutto oscura, a seconda delle posizioni relative Terra-Sole-Venere. Fu Galileo Galilei il primo a osservare il fenomeno delle fasi di Venere, come scrisse in un carteggio tenuto con Giovanni Keplero sul finire del 1610: «va mutando le figure nell’istesso modo che fa la Luna...».
La rotazione del pianeta è molto lenta: servono 243 giorni terrestri per completare un giorno venusiano, mentre il periodo di rivoluzione è di 224,7 giorni. Su Venere quindi un giorno dura più di un anno! Il moto è inoltre retrogrado, da est a ovest, contrario quindi al senso di moto della Terra e di quasi tutti gli altri pianeti del Sistema Solare. Il periodo di rotazione e l’orbita di Venere sono sincronizzati, tanto che questo corpo celeste rivolge sempre la stessa faccia verso la Terra quando i due pianeti sono alla minima distanza.
Venere è priva di acqua: probabilmente il pianeta possedeva un tempo come la Terra mari e oceani, che poi sono evaporati, e ora il suolo appare arido e roccioso. La maggior parte della superficie di Venere è occupata da pianure desertiche e almeno per l’85% è ricoperta da colate laviche, tanto che la sonda Magellano ha riscontrato tracce di fiumi di lava lunghi più di 6.000 km. Sul pianeta ci sono almeno 156 grandi vulcani a scudo – che si estendono per più di 100 km – a cui si sommano molti altri vulcani più piccoli. Al livello del suolo, la pressione che si raggiunge è così elevata (92 atm) che un valore analogo si incontra sul nostro pianeta solo in mare, a circa 1 km di profondità.
Venere possiede un’atmosfera molto densa e calda, e nei suoi strati superiori è presente una spessa coltre di nubi. L’atmosfera è composta per il 96% di anidride carbonica e per il 4% di azoto, con tracce di biossido di zolfo, argo e vapore acqueo. L’anidride carbonica trattiene il calore del Sole mantenendo la temperatura media del pianeta a 480 oC. Proprio la corrosività dell’atmosfera e le temperature elevate hanno reso difficile l’avvicinamento delle sonde al pianeta e per molti anni non si sono avute informazioni sulla sua superficie.
Le nubi di Venere fluttuano a circa 60 km dal suolo – le più alte possono arrivare intorno ai 95 km – e la loro temperatura si aggira sui 30 °C, sia di giorno sia di notte. Sono costituite per lo più da acido solforico e in minima parte da idrogeno, ossigeno, zolfo, fluoro e cloro. Riescono a riflettere circa il 70% della luce proveniente dal Sole e per questa ragione Venere è uno degli oggetti più splendenti del nostro cielo. Proprio queste nubi, però, impediscono di osservare la superficie. Al di sopra di esse i venti sono molto forti (350 km/h), mentre al suolo sono assai deboli.