Nettuno, pianeta
Il pianeta blu
Nettuno è uno dei giganti del Sistema Solare, ancora oggi poco conosciuto data la sua distanza dal Sole. Non a caso la sua scoperta è avvenuta grazie a laboriosi calcoli più che tramite osservazioni del cielo. Nettuno è formato principalmente da gas che forse circondano un nucleo solido, e probabilmente il suo colore azzurro è dovuto all’interazione tra il metano dell’atmosfera e i raggi solari
Nettuno, grande circa quattro volte la Terra, viene considerato solitamente l’ottavo pianeta in termini di distanza dal Sole, ma può anche accadere che l’orbita di Plutone, molto schiacciata, si spinga all’interno di quella di Nettuno relegando quest’ultimo al nono posto, come accaduto tra il 1979 e il 1999.
Forse già Galileo Galilei osservò nel 1613 il pianeta, ma senza rendersi conto della natura di questo oggetto celeste. Nettuno fu ufficialmente individuato nel 1846 da due astronomi dell’Osservatorio di Berlino, Johann Gottfried Gale e Henrich Ludwig d’Arrest, ma, in buona parte, il merito della sua scoperta va ai matematici che autonomamente ne avevano previsto la collocazione con laboriosi calcoli. Urbain J. J. Le Verrier in Francia e John Couch Adams in Inghilterra supposero infatti che le piccole perturbazioni dell’orbita di Urano fossero provocate da un pianeta ancora sconosciuto.
Del pianeta Nettuno non si è saputo quasi nulla fino al 1989, quando è stato raggiunto dalla sonda spaziale Voyager II che ne ha scoperto molti dettagli. Nettuno ha probabilmente un piccolo nucleo roccioso, ma è principalmente formato da uno strato gassoso e sarebbe proprio il metano nella parte superiore della sua atmosfera, interagendo con i raggi solari, a conferirgli quel caratteristico colore blu. Per questa sua particolarità il pianeta ha preso nome dalla divinità romana del mare (Nettuno).
Nettuno ruota sul proprio asse in sedici ore e sette minuti. I suoi venti superano i 1.500 km orari e sono i più violenti mai rilevati su un pianeta. Come Giove e Saturno, questo pianeta possiede una sorgente di calore interno che irraggia un’energia doppia rispetto a quella che riceve dal Sole.
Anche Nettuno ha anelli che, come quelli di Urano e di Giove, risultano molto scuri e la cui composizione ci è ancora ignota. Il più esterno è Adams (apparentemente formato da tre archi, chiamati Libertà, Uguaglianza e Fraternità); più internamente c’è un anello attualmente privo di nome che orbita insieme al satellite Galatea, poi c’è Leverrier, le cui estensioni più esterne sono chiamate Lassell e Arago, e infine l’ampio anello Galle.
Nettuno ha due satelliti principali: Tritone e Nereide. Il Voyager II è riuscito a individuare altri sei satelliti minori: Naiade, Thalassa, Despina, Galatea, Larissa e Proteo.
La superficie di Tritone è ghiacciata, paragonabile per dimensioni a quella della Terra, ricca di montagne, spaccature e crateri. La sua temperatura, inferiore ai 2235 °C, è la più bassa mai misurata nel Sistema Solare. Tritone ha anche geyser che proiettano azoto gassoso fino a oltre 8 km dalla sua superficie, composta da azoto e da metano.
Nel 1989 il Voyager II osservò una grande macchia scura su Nettuno simile alla più famosa macchia scura di Giove. Si trattava evidentemente di una tempesta, incredibilmente estesa visto che era paragonabile alla Terra per dimensione. Quando nel 1994 il telescopio spaziale Hubble riuscì a fotografare ancora una volta Nettuno la macchia scura era del tutto scomparsa. Insomma, dopo cinque anni la grande tempesta era finalmente terminata!