piaggiare
Solo in If VI 69 appresso convien che questa [la Parte bianca] caggia / infra tre soli, e che l'altra [i Neri] sormonti / con la forza di tal che testé piaggia.
Il verbo aveva due significati: " adulare, lusingare, assecondare l'operato altrui ", attestato da D. Velluti (Cronica domestica 41 " e ' detti Napoleone e Sandro il piaggiavano, traendo grossamente da lui ", cioè traendone cospicui guadagni), e " barcamenarsi, destreggiarsi tra due fazioni ", chiarito dal Boccaccio nel suo commento: " Dicesi appo i Fiorentini colui ‛ piaggiare ', il quale mostra di voler quello che egli non vuole, o di che egli non si cura che avvenga; la qual cosa vogliono alcuni in questa discordia de' Bianchi e de' Neri di Firenze aver fatta papa Bonifazio, cioè d'aver mostrata igual tenerezza di ciascuna delle parti ". È, quest'ultima, l'interpretazione accolta da tutti i commentatori recenti (e il verbo, come nota F. Mazzoni [cfr. Nuove lett. I 168], è " una manifesta riassunzione dell'imagine dei due piatti della bilancia... contenuta nella terzina "); solo il Porena, pur ritenendola la più probabile, non esclude la possibilità che possa essere accolta anche l'altra. Quanto all'origine della metafora, essa è spiegata dal Buti: " papa Bonifacio... non dà vista d'essere da l'una parte né dall'altra, perché piaggiare è andare fra la terra e l'alto mare ".
Non interessa qui esaminare se D. alluda a Bonifacio, come - con il Buti e il Boccaccio - ritengono l'Anonimo e i più tra gl'interpreti moderni, o non piuttosto a Carlo di Valois, secondo l'ipotesi, presumibilmente infondata, formulata dall'Ottimo e da Benvenuto.