PHYSIS (Φύσις)
Il termine Φύσις che indica originariamente la forza della natura e la divinità ordinatrice del Kosmos, si arricchisce di varie accezioni nella terminologia filosofica e scientifica, e di diverso contenuto nelle personificazioni poetiche. Come forza della natura è detta πατήρ e μήτηρ nell'Inno Orfico (10, 18), ma è pur sempre sentita come elemento femminile e pertanto sorprende di trovarne la personificazione in forme maschili, nel rilievo di Archelaos di Priene con la glorificazione di Omero.
Col nome di Ph. è indicata infatti nel rilievo una figura di ragazzo, coperto parzialmente da un mantelletto, che sta presso il gruppo delle virtù: Pistis, Aretè, Sophia che circondano Mneme. Poiché Ph. è rivolto col gesto e con lo sguardo alle donne ed in particolare a Mneme, si pensa che il gruppo voglia alludere al valore didattico ed etico dell'opera omerica, capace di arricchire il giovane con le virtù del coraggio della fiducia e della saggezza attraverso l'esercizio della memoria (Wilamowitz, Watzinger, ecc.). Fh. sarebbe pertanto la "natura umana", secondo un'accezione non estranea all'antica scienza medica che opponeva alla natura delle cose una ἀνϑρωπίνη ϕύσις (Ippocrate, De victu, 11). Un'altra interpretazione del gruppo vedrebbe in tutti i personaggi i simboli delle doti del grande poeta: Ph. sarebbe pertanto la "natura poetica" cioè il temperamento dell'artista, Aretè il genio, Mneme la memoria, Pistis l'autenticità, Sophia la sapienza (Robert). Se però, nella prima spiegazione proposta, la figura maschile di Ph. aveva una giustificazione per il richiamo al tipo del giovane studente, assai più difficile è darne ragione nell'altro senso: a meno di non volervi riconoscere un suggestivo riferimento all'immagine platonica del "fanciullino" (Phaed., 77 e).
Bibl.: U. Wilamowitz, in Arch. Anz., XVIII, 1903, p. 119; C. Robert, Archaeologische Hermeneutik, Berlino 1919, p. 66 s.; C. Watzinger, Relief des Archelaos von Priene, Berlino 1903, p. 17; M. Bieber, The Sculpture of the Hellenistic Age, New York 1955, p. 128.