phyle
Ciascuna delle tribù, cioè delle unità in cui si suddividevano alcune popolazioni nell’antica Grecia. Ad Atene, le più antiche tribù genetiche conservarono in età storica funzioni specialmente sacrali: intervenivano al di sopra delle fratrie per regolare la vendetta del sangue, esercitavano qualche ingerenza nel diritto civile specialmente familiare e avevano culti comuni. Le quattro p. antiche di Atene erano quelle ioniche tradizionali: Argadei, Egicorei, Geleonti e Opleti, tribù che ricorrono anche in molte città ioniche dell’Asia Minore, spesso unite con altre. Nel 508 a.C., per opera di Clistene, queste antiche tribù genetiche furono sostituite da dieci tribù territoriali i cui nomi derivavano da quelli di famosi eroi locali: Eretteide, Egeide, Pandionide, Leontide, Acamantide, Eneide, Cecropide, Ippotoontide, Aiantide, Antiochide. Nel 307-306 furono aggiunte le due nuove tribù Antigonide e Demetriade in onore di Antigono Monoftalmo e Demetrio Poliorcete. Nel 229-228 circa fu creata la Tolemaide in onore di Tolomeo Evergete; nel 201 furono soppresse la Antigonide e la Demetriade e creata la Attalide in onore di Attalo I. Tra il 121 e il 125 d.C. fu creata la Adrianide in onore dell’imperatore Adriano. Le popolazioni doriche furono anch’esse divise in origine in tre tribù genetiche: già Omero chiama i dori «tripartiti». Le p., dette degli Illei, dei Dimani e dei Panfili, sono ricordate tutte o in parte in quasi tutti gli Stati dorici della madrepatria e nelle loro colonie. In Sparta esse durarono a lungo, affiancate da tribù locali.