Vedi PHRADMON dell'anno: 1965 - 1973
PHRADMON (Φράδμων, Phradmon)
Scultore di Argo, attivo verosimilmente nella seconda metà del V sec. a. C., a noi noto soprattutto per la sua partecipazione al concorso di Efeso per la Amazzone insieme a Fidia, Policleto e Kresilas (Plin., Nat. hist., xxxiv, 53)
Discussa è la cronologia di Phradmon. Plinio (Nat. hist., xxxiv, 39) lo dice contemporaneo di Policleto e ne fissa l'acmè alla XC Olimpiade, cioè al 420 circa (cfr. anche Columella, De re rust., x, 29). Pausania (vi, 8, 1) aveva letto la firma di Ph. ad Olimpia, sulla base di una statua innalzata in onore dell'atleta eleo Amertas, vincitore nei giochi olimpici e pitici: le datazioni delle vittorie di Amertas ci sono però ignote. A Delfi è stata proposta l'integrazione in Ph. di un nome incompleto che appare su una base (blocco 6339 + 6808) che reggeva una statua per un atleta vincitore: se l'integrazione proposta è esatta, si otterrebbe una datazione che confermerebbe quella data da Plinio per lo scultore di Argo.
Con la datazione pliniana contrasta invece quella di Theoridas (Anth. Pal., ix, 743), che celebra come opera di Ph. dodici vacche in bronzo offerte dai Tessali ad Atena Itònia dopo la campagna contro gli Illiri, avvenuta nel 356 o 336.
Per conciliare le due notizie, Ch. Picard avanza l'ipotesi che Ph., contemporaneo di Policleto il Giovane, abbia restaurato le Amazzoni del tempio di Efeso, danneggiate per l'incendio del 356.
La personalità artistica di Ph. ci sfugge completamente, poiché anche l'attribuzione dell'Amazzone tipo Doria Pamphili (Brunn-Bruckmann, 688-9) rimane del tutto dubbia.
Bibl.: Ch. Picard, Manuel, II, Parigi 1939, p. 655 e III, p. 259 s.; C. P. Sestieri, in Arch. Classica, III, 1951, p. 13 ss.; J. Marcadé, Recueil d. signatures des sculpteurs grecs, I, Parigi 1953, pp. 87 e 88.