PHOINIX (Φοῖνιξ, Phoinix)
2°. - Figlio di Amintore, il re di Eleone in Beozia, e di Ippodamia (o, secondo versioni meno comuni, di Cleobule o di Alcimede): compagno di Peleo e di Achille, signore della città dei Dolopi.
Accecato dal padre a causa della concubina Clytia (o Phthia), Ph. si rifugiò da Peleo che lo condusse dal centauro Chirone. Riottenuta la vista, grazie alle cure di Chirone, Ph. ricevette in custodia da Peleo il figlioletto Achille. Ne divenne il consigliere, lo seguì nella guerra di Troia e gli fu vicino sino alla morte. Dopo la morte di Achille, passò con Ulisse al servizio di Neottolemo. Ph. morì durante il ritorno da Troia.
Nell'arte figurata, Ph. appare rappresentato come vecchio pedagogo, sempre in posizione marginale, in scene che hanno come protagonisti Achille o Neottolemo. Appare ad esempio insieme a Ulisse e Diomede nell'episodio di Achille a Sciro su sarcofagi (sarcofago Barile, al British Museum di Londra, al Museo Capitolino); insieme a Briseide è forse rappresentato su vasi, specialmente kölikes (di Brygos a Tarquinia - intesa peraltro anche come Elena a colloquio con Priamo -; kölix del British Museum 831); con Achille e Odisseo su vasi (di Hieron al Louvre ecc.). È presente anche al dono delle armi fatto da Teti ad Achille (anfora al Vaticano, pelìke da Camiro al British Museum). Sempre in posizione marginale Ph. appare anche nella scena dell'uccisione di Polissena da parte di Neottolemo (anfora al British Museum).
Bibl.: G. Türk, in Roscher, III, 2, 1897-902, c. 2403 ss., s. v.; P. Grimal, Dict. Myth. gr. rom., Parigi 1951, s. v.; E. Wüst, in Pauly-Wissowa, XX, 1950, c. 404-412, s. v., n. 3.