PHOIBE (Φοίβη)
3°. - Titana, figlia di Urano e di Gaia (Hesiod., Theog., 136).
Amata da Koios, fu madre di Latona e di Asteria (Hesiod., Theog., 404 ss.). Secondo Eschilo (Eum., 1 ss.) era la proprietaria dell'oracolo delfico che dette in dono ad Apollo il giorno della sua nascita.
È rappresentata nell'ara di Pergamo, mentre con una fiaccola nella destra lotta contro un gigante. Dell'iscrizione è conservata solo la lettera iniziale, ma la sua identificazione è sicura per la sua posizione vicino a Asteria, Ecate e Latona.
Secondo Pausania (Paus., iii, 14, 9 e 20, 2) dal suo nome era chiamato Phobaion il recinto sacro di Terapne, vicino al tempio di Elena.
Bibl.: Puchstein-Winnefeld, Bschreibung d. Skulpturen aus Pergamon, I, Berlino 1895, 25; Altert. v. Pergamon, III, p. 37; Türk, in Roscher, III, 2, 1902-909, c. 2395 ss., s. v., n. 2; E. Oberhummer, in Pauly-Wissowa, XX, i, 1959, c. 346, s. v., n. i.