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PHILOITIOS

di A. Bisi - Enciclopedia dell' Arte Antica (1965)
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PHILOITIOS (Φιλοίτιος)

A. Bisi

Personaggio omerico, più volte citato nell'Odissea come guardiano dei buoi di Ulisse; da lui e da Eumeo l'eroe si fa riconoscere al suo ritorno ad Itaca e si fa aiutare nella vendetta contro i traditori.

Appunto l'uccisione di uno di questi, Melanthios, è raffigurata in un rilievo frammentario da Anthedon, facente originariamente parte di un bacino di terracotta: Eumeo e P. sono rappresentati nella parte sinistra della scena, in atto di punire l'infedele pastore di capre, che hanno sorpreso in un agguato - come narra l'Odissea - e legato mani e piedi a terra; a destra la punizione è compiuta, e Melanthios già pende impiccato da una colonna. P. è individuato dalla iscrizione ed è raffigurato con elmo in atto di portare una corda per far giustizia del traditore. Forse è da vedere Ph. anche in uno dei due pastori, vestiti di exomīs, che stanno accanto ad Ulisse travestito da mendicante e al cane Argo su una gemma di ignota provenienza.

Bibl.: J. Schmidt, in Roscher, III, i, 1897-909, c. 2309-2311, s. v. Sul rilievo di Anthedon (museo di Berino): C. Robert, Homerische Becher (= Fünfzigstes Programm zum Winckelmannsfeste), Berlino 1890, p. 8 ss. Sulla gemma: J. Overbeck, Galerie heroischer Bildwerke der alten Kunst, Braunschweig 1883, p. 804, tav. XXXIII, 12.

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