PHILOCHARES (Φιλοχάρης, Philochares)
Pittore greco, forse del IV sec. a. C.; celebre era un suo quadro raffigurante il vecchio Glaukion col figlio, somigliantissimi tra di loro, e sopra di essi un'aquila con in bocca un serpente. Il quadro fu trasportato da Augusto a Roma ed esposto nella Curia, come contrapposto alla Nemea di Nikias. Da ciò si deduce che Ph. dovette essere un pittore notevole. Non sembra acettabile la identificazione con l'omonimo ftatello di Eschine.
Bibl.: H. Brunn, Gesch. d. gr. Künstl., Stoccada 1889, II, p. 257 s.; J. Overbeck, Schriftq., n. 1957-59; S. Reinach, Rec. Milliet, nn. 379-381; E. Pfuhl, Mal. und Zeich., Monaco 1923, p. 766; Thieme-Becker, XXVI, 1932, p. 555, s. v.; G. Lippold, in Pauly-Wissowa, XIX, 1928, c. 2433, s. v., n. 3.