VERDELOT, Philippe
Compositore, nato circa il 1485, s'ignora in quale città delle Fiandre o della Francia settentrionale. Secondo il Vasari, in un quadro di Sebastiano del Piombo, eseguito verso il 1505, apparirebbe la figura del V. vicino a quella di J. Obrecht.
Dal 1530 al 1540 circa, egli è maestro di cappella a S. Giovanni in Firenze. In seguito egli passò a Venezia; dove - secondo il Guicciardini - morì nel 1567.
Il contributo del V. alla musica del suo tempo appare essere stato grande, specialmente nello sviluppo del madrigale polifonico. Disgraziatamente però le sue opere ci sono giunte di rado complete. Gli stessi Eitner e Vogel ne menzionano assai poche. Questo maestro godette - comunque - di fama universale ai suoi tempi: A. Giordano lo tiene in gran conto, e quando, nel 1541, ristampa i madrigali a 6 voci del V., egli li elogia come "la più divina e più bella musica che se udisse giammai". Giovane ancora, egli splende come virtuoso. Grande plauso ottenne - tra l'altro - la sua trascrizione a 5 voci della celebre Battaglia di C. Jannequin. Si cita di lui un centinaio di madrigali a 4, 5 e 6 voci. Quelli che noi conosciamo nella loro integrità destano ammirazione per la freschezza melodica e l'ingegno contrappuntistico. Compose inoltre mottetti e messe di potente espressione. A. Willaert trasmise 22 madrigali del V. per una voce con accompagnamento di liuto. Il V., come il Willaert stesso, sembra avere subito - quanto alla melodia - l'influenza dei maestri italiani del tempo. Nei primi suoi madrigali si trovano passi melodici caratteristici delle frottole anteriori e contemporanee.