NAUDÉ, Philippe
Matematico e teologo protestante, nato a Metz il 28 dicembre 1654. Alla revoca dell'editto di Nantes lasciò la Francia e riparò prima a Saarbruck, poi a Berlino, dove si dedicò all'insegnamento della matematica. Nel 1701 divenne membro dell'Accademia delle scienze di Berlino, e nel 1704 fu chiamato ad insegnare all'Accademia dei principi. Morì a Berlino il 7 marzo 1729.
Memorie scientifiche sue furono pubblicate in Miscellanea Berolinensia e nel Diarium Gallicum di Lattaye; un manuale di geometria in tedesco a Berlino nel 1704; Gründe des Messkunst (Berlino 1706). Nel campo teologico il N. combatté ogni spirito di tolleranza, sostenendo che i cristiani ortodossi hanno ogni ragione d'essere intolleranti; si costituì difensore dei sistemi teologici più avanzati e più duri, negando all'uomo ogni capacità di fare il bene e costituendo Dio stesso autore del peccato. Più rigido ancora di Calvino, il N. chiamava besiemmiatori i calvinisti più moderati, e pubblicò in questo senso le tre opere teologiche: Gründliche Untersuchung der mystischen Theologie (Zerbst 1713); La souveraine perfection de Dieu (Amsterdam 1728); contro il Bayle, Traité de la justification (Leida 1736, postumo).
Suo figlio Filippo fu pure matematico insigne, membro dell'Accademia delle scienze di Berlino nel 1708 e della Società reale di Londra nel 1714; scrisse un commento ai Principî di Newton.