LEBON, Philippe
Inventore francese, nato a Bruchay (Alta Marna) il 29 maggio 1769, morto a Parigi il 2 dicembre 1804. Si può considerare con W. Murdoch, il fondatore della tecnica di produzione del gas illuminante. Ingegnere di ponti e strade prima ad Angoulême, poi a Parigi, il L. iniziò nel 1797 gli esperimenti che lo resero celebre. Egli pensò di far bruciare della legna in recipiente chiuso e di far passare poi i prodotti gassosi in altro recipiente contenente acqua fredda. Ottenne così che i prodotti catramosi e ammoniacali si condensassero, e il gas si liberasse allo stato più puro e bruciando desse una fiamma luminosa. Nel 1799 il L. brevettò l'invenzione e nel 1801 costruì e brevettò apparecchi di riscaldamento e illuminazione, fondati appunto sull'impiego del gas. Stabilitosi al vecchio Hotel Seignelay di Parigi, egli mise in funzione i suoi apparecchi o thermolampes, come li chiamò, illuminando appartamenti e giardini vicini. L'invenzione tuttavia non era perfetta: molti prodotti catramosi di un odore nauseabondo persistevano nel gas. Il L. cercò di perfezionarla e in pari tempo di sfruttare industrialmente i sottoprodotti. Nel 1803, col favore delle autorità militari, interessate a una più grande produzione di catrame per i bisogni della flotta, egli chiese e ottenne l'aggiudicazione di una parte dei pini della foresta di Rouvray presso Le Havre. Ma non poté sfruttare questa concessione, ché nel 1804, richiamato a Parigi per lavori da eseguirsi in occasione dell'incoronazione dell'imperatore, vi moriva di morte così strana, che da alcuni fu attribuita ad assassinio. Il Lebon si occupò anche di altri problemi della combustione.