CHAMPAIGNE, Philippe de
Pittore, nato a Bruxelles il 26 maggio 1602, morto a Parigi il 12 agosto 1674. Allievo del paesista fiammingo Jacques Fonquières, succedette (1628) al mediocre Duchesne nel dirigere la decorazione del Lussemburgo e nell'assenza di Simon Vouet e del Poussin, soggiornanti a Roma, diventò di colpo il pittore di Parigi più occupato in ordinazioni tanto di principi quanto di istituzioni religiose; la regina madre e il potente Richelieu gli commisero parecchi lavori dei quali nulla ci è rimasto. Rimangono invece di quel periodo molti suoi quadri di soggetto religioso, Visitazioni, Deposizioni, ecc., che dovevano servire quali cartoni per arazzi e che sono per lo più di colore fiacco e di una freddezza glaciale.
Lo Ch. fu invece ritrattista eminente. La Cerimonia dell'Ordine del Santo Spirito al museo di Grenoble, gli Scabini al Louvre (1650 circa) sono tele di nobile e squisita bellezza; così anche il quadro della chiesa di S. Paolo a Parigi nel quale è raffigurata con magnificenza la Dedica della Chiesa da parte di Luigi XIII. I meravigliosi ritratti di Luigi XIII e del Richelieu (Louvre) sono opere di una sincerità, splendore ed eleganza da essere appena superate da un Van Dyck. Il triplice ritratto del Richelieu alla National Gallery (per servire di modello a un busto di F. Mochi) ha finezza e delicatezza di disegno e d'impasto mirabili.
Dopo la morte di sua moglie (1638), il fervore religioso dell'artista divenne sempre più intenso. Abbandonò i soggetti profani, e in questo periodo entrò in relazione con le religiose di Port-Royal. Egli fece per la cappella dell'abbazia il quadro della Cena (oggi al Louvre), una delle sue composizioni più tristi e tetre, e il commovente Cristo morto (Louvre). Inoltre ci ha lasciato una galleria mirabile dei Solitarî di Port-Royal e delle suore. Notevoli soprattutto il doppio ritratto del museo di Rotterdam e l'ex-voto del 1662 al museo del Louvre, d'una singolare potenza coloristica.
Il nipote Jean-Baptiste, nato a Bruxelles nel 1631 e morto a Parigi il 28 ottobre 1681, aiutò suo zio ad eseguir molte opere.
Bibl.: H. Stein, Philippe de Champaigne et ses relations avec Port-Royal, Parigi 1892; A. Gazier, Phil. et I.B. de Ch. (Les artistes célèbres), Parigi 1893; A. Hallays, Quelques portraits de Ph. de Champ., in Journal des débats, 3 settembre 1909; H. Stein, Port-Royal au XVIIe siècle, Parigi 1911; id., in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, VI, Lipsia 1912 (con bibl.); St. Meunier, Ph. de Ch., Parigi s. a.; H.S. Ede, The Drawings of Ph. de Ch., in Art in America, XII (1924), pp. 253-68; W. Weisbach, Ph. de Ch. und Port-Royal, Berlino-Grunewald (1929).