ALENÇON, Philippe d'
Secondo figlio di Carlo II di Valois conte d'Alençon. Entrato nella carriera ecclesiastica, fu successivamente arcidiacono di Brie nella diocesi di Meaux, vescovo di Beauvais (1356), arcivescovo di Rouen (1359), patriarca di Gerusalemme ed amministratore di Auch (1375). Guastatosi con Carlo V re di Francia per contese a Rouen, appoggiò risolutamente Urbano VI contro il papa francese Clemente VII, e fu da lui creato cardinale di S. Maria in Trastevere nel 1378. Alla morte di Marquardo di Randeck, patriarca di Aquileia (1381), Urbano VI diede in commenda a Filippo il patriarcato. Ciò provocò grandi discordie nel Friuli, dove un partito non voleva il patriarca commendatario, l'altro se ne fece difensore: Udine e Cividale erano alla testa dei due opposti partiti. E poiché Francesco di Carrara, signore di Padova, desideroso di metter piede nel Friuli, sostenne il d'Alençon, Venezia per controbattere il Carrarese si collegò con l'altro partito. Queste lotte resero difficile la posizione del patriarca, che, diventato nel 1384 vescovo di Sabina, rinunciò nel 1388 all'ufficio. Urbano VI allora si servì del d'A. per una legazione in Germania presso re Venceslao, che durò sino al 1390. Morto frattanto Urbano, il d'Alençon, ch'era diventato vescovo di Ostia, stette con Bonifacio IX e tentò nel 1394 di trarre a lui l'università di Parigi. Trascorse a Roma e a Tivoli gli ultimi anni della sua vita.
Morì il 15 agosto 1397 e fu sepolto a Roma in S. Maria in Trastevere, dove si vede, ora diviso in due parti, il sontuoso monumento eretto in sua memoria.
Bibl.: N. Valois, La France et le grand schisme d'Occident, Parigi 1896, II, pp. 285, 326, 418; III, pp. 38, 122; L. Mirot e E. Deprez, L'affaire de Philippe d'Alençon, archevêque de Rouen, in Moyen Âge, 1897, p. 129 segg.; Memorie storiche Forogiuliesi, X (1914), p. 414 segg.; Roma, I (1923), p. 337 segg.; De Rubeis, Monum. Eccles. Aquil., Strasburgo 1740, p. 971.