DEBUCOURT, Philibert-Louis
Pittore e incisore, nato il 13 febbraio 1755 a Parigi e ivi morto il 22 settembre 1852. Fu allievo del pittore Dieu e compagno del David. Licenziato dall'Accademia nel 1781, poco dopo si dedicò completamente all'acquatinta. Gl'inizî furono difficili, ma il D. conquistò a poco a poco la popolarità e durante una dozzina d'anni produsse le sue migliori opere: scene campestri tenere e gioconde, quali La scalata, l'Anfora infranta (1787), Le Nozze al Castello, Annette et Lubin (1789); eleganze e scenette umoristiche della vita parigina, di cui La Promenade du Palais Royal (1787) e Passeggio pubblico (1792), sono forse i suoi capolavori; e infine scene di vita familiare, alle quali lavorò con sentimento, ma che furono meno gustate dai contemporanei: Le compliment, Mattina di capodanno (1787), La festa della nonna (1788), la Benedizione paterna (1791). Il Terrore lo scacciò dal suo alloggio al Louvre; l'artista cercò di adattarsi al nuovo gusto, ma il suo carattere amabile, ridente, voluttuoso, mal si confà alla satira e all'asprezza. Ridotto per lo più a riprodurre opere di altri autori, nel nuovo mondo della Rivoluzione la sua grazia leggiera si smarrisce e solo qualche barlume se ne ritrova in Les visites (1800), nell'Exercise de Franconi (1805), nel Carnevale (1810) e soprattutto in Frascati, incisa nel 1807. È del 1822 un'ultima buona incisione da Carlo Vernet: Il pifferaro.
Bibl.: E. e J. De Goncourt, Debucourt, Parigi 1866; M. Fenaille, L'Œuvre gravée de P. L. Debucourt, Parigi 1899; H. Buchot, P. L. Debucourt (Les artistes célèbres), Parigi 1904; J. S., in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, VIII, Lipsia 1913 (con bibl.); E. D., À propos de l'exposition Debucourt. D. Peintre, in Revue de l'art anc. et mod., XXXVIII (1920), pp. 40-50.