PHILEMON (Φιλήμων)
Incisore di gemme di età augustea. Il suo nome compare su una sardonica del museo di Vienna, su cui è rappresentato Teseo, nudo, appoggiato alla dava, in atto di rimirare il minotauro giacente, morto, all'ingresso del Labirinto. L'ardito scorcio della figura di Teseo, il sapiente rendimento dell'anatomia e il senso della prospettiva, rivelano nell'autore abilità tecnica e capacità artistiche non comuni. La scena, che ricompare con leggere variazioni su altre gemme, è ritenuta da alcuni copia di un originale pittorico. Altre gemme con lo stesso nome sono false.
Bibl.: H. Brunn, Gesch. der griech. Künstl., II, 1857, p. 462, 576 s.; A. Furtwängler, in Jahrbuch, III, 1888, p. 324, tav. X, 5; (= Kl. Schr., II, 1913, p. 246, tav. XXVII, 5); id., Gemmen, 1900, I, tav. XLIX, 22; II, p. 22; III, p. 358; W. Müller, in Thieme-Becker, XXVI, 1932, p. 546; J. Sieveking, in Pauly-Wissowa, XIX, 2, 1938, c. 2155, s. v.