PHAON (Φάων, Φάωνος)
Personaggio mitico, che all'inizio fu forse il protagonista di un motivo novellistico di origine ionica, più tardi sviluppato e portato alla notorietà dalla commedia attica, in particolare dall'antico Cratino. Ph. barcaiuolo di Mitilene, non giovane e non piacevole di aspetto, ebbe la ventura di render servizio ad Afrodite, trasportando nella sua barca la dea che percorreva la terra sotto l'aspetto di una povera vecchia donna. Ricompensato con il dono di un balsamo miracoloso, Ph. divenne il più bello degli uomini, circondato e perseguitato dall'amore di tutte le donne. L'associazione di questo eroe di bellezza con la grande e appassionata poetessa conterranea Saffo, anch'essa presto ascesa sul piano del mito, è facilmente spiegabile ed è già attestata da un passo di Menandro: mentre il favoleggiante suicidio della poetessa per il respinto amore con il salto dalla rupe di Leukas sembra aver riferimento a sacrifici umani rituali nel culto del locale Apollo.
La tradizione figurata di Ph. sembra limitata alla ceramografia attica, con tarde dipendenze nel mondo degli specchi incisi etruschi. Ph. traghettatore ci appare, con Afrodite e la barca, in un cratere a calice di Bologna assai vicino a Polygnotos (n. 288 bis, C. V. A., iv, tavv. 79-81) e con ogni probabilità nel cratere a campana del Pittore di Komari, Napoli n. 114-260. Un documento notevolmente più antico e che pertanto è incerto se associare con Cratino, appare in un frammento di coppa a fondo bianco attribuibile al Pittore di Pistoxenos e databile nel decennio 470-460, a Reggio (Arch. Class., ii, 1950, 191 ss.). In essa non resta che l'iscrizione Ph. e la testa di un giovinetto estatico e incoronato, tipica immagine del mortale bellissimo, amato e prescelto dagli dèi. In figurazioni più tarde del Pittore di Meidias e della sua cerchia Ph. ritorna mollemente adagiato in mezzo a figure femminili di carattere apparentemente mitico, in un contesto che conferma lo scoperto parallelismo con Adone.
Nello stesso aspetto di un giovane in un gruppo di donne, distinto dal nome Faun, ritorna su un gruppo di specchi etruschi. Mentre non vi è posto per l'eroe di bellezza Ph. nell'isolata figurazione del suicidio di Saffo nella basilica sotterranea di Porta Maggiore.
Bibl.: J. Ilberg, in Roscher, III, 2, 1857-1902, cc. 2272-2275; F. Stoessl, in Pauly-Wissowa, XIX, 1937, cc. 1790-1795; G. Gullini, in Arch. Cl., II, 1950, p. 191 ss.; J. D. Beazley, in Am. Journ. Arch., LIV, 1950, p. 320 ss.