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PETTINATURA

di Filippo BORRONI - Antonio LOVATINI - - Enciclopedia Italiana (1935)
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PETTINATURA

Filippo BORRONI
Antonio LOVATINI

. Industria tessile (fr. peignage; sp. peinaje; ted. Kammerei; ingl. combing). - La pettinatura è quell'operazione tessile che segue la cardatura nella preparazione dei filati pettinati. Essa, nel mentre completa l'azione delle carde parallelizzando le fibre, asporta dalla massa di queste le impurità e le fibre corte nella misura voluta, affinché il prodotto risultante sia atto a essere trasformato in un dato filato pettinato.

Un tempo, la pettinatura era compiuta a mano, a mezzo di pettini a una o due serie di denti, e fu considerata una vera arte fino a quando cominciarono a diffondersi le prime pettinatrici meccaniche.

Il principio su cui si fonda la pettinatura meccanica è il seguente: tenendo serrato in un modo qualunque (p. es., in una morsa) un ciuffo di fibre e facendovi scorrere nella sua parte libera un pettine, questo raddrizza e parallelizza le fibre asportando quelle che, per essere corte, non sono trattenute dalla morsa e tutte le altre impurità. La realizzazione meccanica di questo principio è naturalmente diversa secondo la lunghezza delle fibre da pettinare e le pettinatrici più note sono le seguenti: a) pettinatrice del tipo Girard per il lino, la canapa, eventualmente la iuta e tipi derivati; b) pettinatrice Brenier e analoghe adoperate per la lavorazione dei cascami di seta e in genere per fibre di media lunghezza; c) pettinatrice Heilman e i tipi derivati, per la lana e il cotone; d) pettinatrici circolari continue, per la lana.

Pettinatrice Girard. Fu immaginata nel 1810 in Francia da Filippo Girard, e il tipo originale subì diversi perfezionamenti a opera di costruttori francesi e inglesi. La pettinatura viene realizzata mediante cinghie continue che portano delle sbarrette pettinanti moventisi in piano verticale. La mannella di fibre da pettinare viene tenuta serrata in una morsa a libro e le fibre pendenti vengono introdotte fra i pettini in modo che questi ne asportano le fibre corte, cioè quelle che non sono trattenute dalle morse. Nello stesso tempo le fibre trattenute vengono raddrizzate e parallelizzate. Le mannelle dopo essere state pettinate da un capo devono essere capovolte per pettinare l'altro capo, imprigionando la parte pettinata e lasciando sporgere invece quella che prima era serrata e che non aveva subito l'opera dei pettini (fig. 1).

Nelle pettinatrici moderne due macchine identiche lavorano in serie ognuna le estremità delle mannelle. Il capovolgimento delle mannelle per passare da una macchina all'altra si effettua oggi meccanicamente e automaticamente, mentre una volta si compiva a mano.

I fiocchi pettinati che si ricavano sono detti lungo tiglio e il cascame di fibre più corte e aggrovigliate viene chiamato stoppa.

Pettinatrice Brenier. - La pettinatura dei cascami di seta venne fatta all'inizio in Inghilterra con macchine che derivavano sostanzialmente dal tipo Girard. In seguito macchine nuove furono proposte da Hubner, da Crossley, da Ostermayer, da Lister, senza però arrivare a risultati pratici. Solamente più tardi, Brenier e Neyret di Lione idearono il tipo di pettinatrice che con successive modifiche arrivò all'attuale forma.

I pettinati di seta sono divisi in: pettinato di 1ª lunghezza (200/150 mm.); pettinato di 2ª lunghezza (160/120 mm.); pettinato di 3ª lunghezza (110/60 mm.); pettinato di 4ª lunghezza (fino a 60 mm.). Il cascame di rifiuto chiamasi bourrette.

La seta da pettinare, dopo essere stata convenientemente preparata in mannelle o fiocchi con una macchina chiamata filling, viene caricata nella pettinatrice dalla quale si ricava il pettinato di 1ª lunghezza, mentre l'ovatta viene di nuovo passata alle fillings e quindi di nuovo pettinata e così di seguito, fino a quando l'ovatta della 3ª Brenier verrà invece pettinata con la pettinatrice Heilman.

La pettinatrice Brenier (fig. 2) è costituita da un tamburo portante delle assicelle abbinate che contengono le fibre da pettinare affidate a bastoncini su cui sono in parte avvolte. Il tamburo di m. 1,6 di diametro, è animato di un movimento di rotazione di 8 giri all'ora. Un operaio ha così il tempo di caricare le assicelle, capovolgere le fibre, ricaricare le assicelle e infine di scaricare le fibre interamente pettinate.

La pettinatrice Brenier consta dunque: dei cilindri pettinatori AA agenti in un senso e BB agenti in senso opposto. Nelle fiancate della macchina sono ricavate di fusione le guide a gliffo CC destinate a condurre le leve a gomito M e chiudere conseguentemente le assicelle ll in modo automatico nei rispettivi campi: la macchina serve per fibre lunghe da 250 mm. fino al limite minimo di 60 mm.

Pettinatrice Heilman. - È del tipo rettilineo, perché agisce su di un fascio di fibre. Serve per la pettinatura della lana e del cotone. Fu inventata da G. Heilman nel 1845 e, costruita da N. Schlumberger, venne introdotta nell'industria nel 1870. Successivi perfezionamenti portarono ai tipi Delettre-Schlumberger (1883), Meunier-Grün-Offerman (1886), e poi al sistema Heilman-Offerman con i tipi Offerman-Zeigler (1891), Delettre-Grün (1896), P. L. B. (1903), Delettre-Grün (1907), Schlumberger (1902), S. A. G. (1925).

Il funzionamento di una pettinatrice tipo Heilman per la lana è il seguente. Le fibre vengono disposte sotto forma di un largo materasso uniforme A (fig. 3: a, b) composto di diversi nastri di cardato, disposti uno a lato dell'altro. Il materasso viene frazionato a intermittenza in ciocche costituite ciascuna di fibre lunghe e corte che vengono pettinate nella testa B, a mezzo di un pettine circolare C, e poi nella coda per mezzo di un pettine rettilineo D quando avviene lo strappamento della testa pettinata (fig. 3: b). Queste fibre vengono poi successivamente sovrapposte le une alle altre, testa su coda, per formare un nastro pettinato (fr. peigné; sp. peinado; ted. Kamzug; ingl. top).

La pettinatrice Heilman per la lavorazione del cotone ha l'inconveniente che dà una produzione limitata e non può pettinare fibre molto corte. Perciò il Nasmith costruì una pettinatrice a più teste che deriva dal tipo Heilman, apportando le modifiche necessarie che permettono la pettinatura di fibre cortissime (22 mm.). Le pettinatrici Nasmith vengono molto impiegate in Italia.

Pettinatrici circolari continue per lana. - Si chiamano circolari per il loro principio di lavorazione e lavorano sull'unità di fibra. Servono esclusivamente per lane a fibra lunga (lane inglesi, incrociate). Sono di due tipi: del tipo Holden-Lister e del tipo Noble.

La pettinatrice Holden-Lister è un po' meno vecchia della Heilman. Schematicamente è costituita (fig. 4) da due organi detti boxeur 1-2 che portano i nastri cardati fra i denti verticali di cui è munita una corona circolare P a pettini, riscaldata, che gira nel senso della freccia f. Sopra la corona si trovano i pettini affondatori 3 che si abbassano prima che la lana arrivi al gill A i cui pettini si muovono nel senso della freccia F1 e sono muniti di aghi. Col movimento del pettine P e del gill avviene la pettinatura delle code, le quali nel secondo quarto di giro vengono prese dal cilindro con manicotto EF e tirate, operando la pettinatura della testa. Il prodotto esce da un imbuto in corrispondenza di F2 mentre la pettinaccia (fr. blousse o peignon; sp. peinadora; ted. Kambing; ingl. noils) viene ritirata in O in corrispondenza di F3.

La pettinatrice Noole venne brevettata nel 1853 in Francia e Inghilterra da M. Noble, di Leeds. Venne costruita per il cotone e poi il Donisthorpe la perfezionò per la pettinatura delle lane. È costituita (fig. 5) da due pettini circolari B e C guarniti di aghi verticali, di cui ciascuno ha un punto di contatto con un gran cerchio A pure munito di punte verticali. A questo pettine vengono alimentati i nastri da pettinare tutt'intorno alla circonferenza per mezzo di speciali scatole 1. La lana viene portata in giro dal pettine A fino ai punti di contatto b-b′, coi pettini interni e, dalle velocità relative dei pettini, si ha uno stiramento che provoca la pettinatura della coda delle ciocche man mano che i pettini si allontanano. Le code sporgenti dai piccoli pettini B e C e dal grande A vengono strappate, nei punti aa1-A1H, cc1-C1I, dai cilindri di strappamento provocando la pettinatura delle teste delle ciocche. I quattro stoppini si riuniscono negli imbuti 2 e vengono convogliati al vaso circolare P. La pettinaccia, staccata da speciali coltelli circolari, che girano sul perno D, viene portata nell'interno dei pettini B e C.

Le pettinatrici circolari dànno maggiore produzione delle rettilinee, ma la pettinaccia è più lunga e in percentuale maggiore.

Vedi anche
cascame Ciascuno dei frammenti che si separano da un prodotto industriale durante la sua lavorazione, per es. le filacce e i viluppi di fibre che rimangono in varie fasi della filatura e della tessitura, i ritagli della carta, la segatura e i trucioli del legno. Particolare importanza hanno i cascame provenienti ... stoppa Cascame fornito dalla pettinatura della canapa, del lino, della iuta ecc.; sottoposto a cardatura e passaggi di stiro, viene poi filato e serve per la fabbricazione di tessuti grossolani per imballaggio, spaghi, cordami ecc. Nella costruzione navale la stoppa, e più generalmente quella catramata, è usata ... filatura La serie di operazioni che subiscono le fibre tessili (➔ fibra) per dare origine ai filati. Nella tecnologia delle tecnofibre, la filatura consiste nell’estrusione di una soluzione o di una massa fusa attraverso apposite filiere. 1. Operazioni della filatura Nella filatura meccanica le prime manipolazioni, ... lino Nome comune delle piante del genere Linum e in particolare di Linum usitatissimum (fig.), coltivato per la pregiata fibra tessile che se ne ricava e per i semi. 1. Botanica Il lino è un’erba annua della famiglia Linacee dal fusto eretto alto fino a 1 m e foglie a margine liscio, i fiori sono azzurri ...
Altri risultati per PETTINATURA
  • pettinatura
    Enciclopedia on line
    Nell’industria tessile, l’operazione compiuta nel ciclo di filatura del cotone, della lana, del lino, della canapa e altre fibre lunghe, dei cascami di seta; in tutti i casi tali fibre possono essere pure o in mischia con tecnofibre. Ha lo scopo di eliminare le impurità non rimosse in fase di apritura, ...
Vocabolario
pettinatura
pettinatura s. f. [der. di pettinare]. – 1. L’azione di pettinare i capelli, di pettinarsi o venire pettinato, e l’acconciatura dei capelli che ne risulta: questa nuova p. ti dona molto; cambiare p.; una p. originale, insolita; p. alla...
coiffure
coiffure ‹kuafü′ür› s. f., fr. [v. la voce prec.]. – Pettinatura, acconciatura del capo, generalm. riferito a capigliatura femminile.
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