Scultore e architetto (Gmünd 1330 circa - Praga 1399). Dapprima collaboratore del padre (Heinrich), si deve probabilmente a lui il coro della chiesa di S. Croce a Gmünd. In seguito formò una propria scuola, con la quale procedette a una originale rielaborazione del linguaggio gotico. Nel 1353 fu chiamato a Praga dall'imperatore Carlo IV per il completamento della cattedrale di S. Vito, iniziata nel 1344 da Mattia di Arras. Nel 1355-60 intervenne anche nel coro e nella sagrestia; tra il 1366 e il 1367 eresse le cappelle di S. Lorenzo, S. Sigismondo e S. Venceslao e il portico del transetto sud; dopo il 1369 innalzò le volte; nel 1374 il triforio; nel 1392 pose la prima pietra della navata e poi iniziò la torre campanaria a sud; nel 1395 incominciò gli stalli del coro (bruciati nel 1541). Oltre ai lavori del duomo, P. intraprese la costruzione del coro della cappella d'Ognissanti nel Palazzo Imperiale, nel 1357 eresse il ponte Carlo sulla Moldava e dal 1360 si occupò della chiesa di S. Bartolomeo a Kolín, sull'Elba. Nel 1397 gli successe, nella carica di architetto della cattedrale, il figlio Wenzel (m. 1404). Nel duomo di Praga, oltre alla sua tomba esiste il suo autoritratto fra le sculture del triforio inferiore del duomo e lo stemma della famiglia ai piedi della statua di S. Venceslao.