PETERBOROUGH e MONMOUTH, Charles Mordaunt, conte di
Generale e uomo di stato inglese, nato nel 1658, morto a Lisbona nel 1735. Figlio di John Mordaunt, dopo avere studiato a Eton e Oxford, nel 1674, entrò a far parte dell'armata navale e servì sotto gli ordini del fratellastro di sua madre, ammiraglio Herben. L'anno appresso, per la morte del padre divenne visconte Mordaunt e subito dopo sposò Carey Fraser, scozzese. Fu di nuovo nell'armata navale del 1678-79 e come volontario a Tangeri nel 1680, mostrando già lo spirito pronto, l'illimitato egoismo, i brillanti capricci e la costante mancanza di denaro, che distinsero la sua carriera irregolare.
Amico intimo di Algemon Sidney, egli si alleò con i whigs nelle lotte politiche degli anni 1680-83, e nel 1686, dopo un audace discorso contro la politica reale nel primo parlamento di Giacomo II, andò in Olanda e ritornò con Guglielmo III durante la rivoluzione del 1688. Nel 1689 fu creato conte di Monmouth e divenne privy councillor e primo lord del Tesoro, poiché Guglielmo confidava sui suoi saldi principî whig, per dominare la situazione politica, mentre il lavoro corrente amministrativo era lasciato a S. Godolphin. Ma questi ebbe pieni poteri, appena si dimenticarono i servigi prestati sotto Giacomo e il M. lasciò il Tesoro nel 1690. Esentato dall'accompagnare Guglielmo in Irlanda nello stesso anno, fu uno del Consiglio dei nove, istituito per la regina. La sua ostilità per i tories, Nottingham e Danby, e la sua tendenza a litigare con tutti, ne fecero un consigliere poco comodo; i suoi tentativi per insinuarsi nel comando della flotta gli alienarono l'animo della regina; ma un'accusa più grave e non confutata fu mossa contro di lui, che cioè il suo segretario Wildman avesse scritto una serie di lettere, indirizzate ad un agente francese di Anversa, che furono intercettate e che riferivano le deliberazioni del consiglio.
Nel 1691 il M. fu in Olanda col re e l'anno seguente ebbe missioni all'estero, ma, implacabile whig, gli dispiacquero gli sforzi di Guglielmo per cattivarsi i suoi sudditi tories e perdette il favore del re. I suoi tentativi per indurre J. Fenwick a implicare i principali tories nelle sue rivelazioni del 1696, ne causarono la disgrazia e la prigionia.
Nel marzo 1697 il M. fu assolto e il 19 giugno divenne conte di Peterborough per la morte dello zio. Politicamente egli era un isolato, quantunque incline ad agire con Godolphin e Marlborough. L'ascesa al trono di Anna nel 1702 gli diede la possibilità di riacquistare influenza politica mediante la sua amicizia con Lady Marlborough. Nell'aprile 1705 fu nominato generale delle forze alleate in Spagna e ammiraglio, congiuntamente con sir Cloudsley Shovell. In agosto la spedizione toccò le coste spagnole e gli alleati furono indotti dall'arciduca Carlo ad assediare Barcellona invece di marciare su Madrid. Il Peterborough giudicò il compito impossibile e i danni della diversità dei pareri si resero manifesti nelle tre settimane che seguirono. Finalmente si venne a un accordo. Barcellona capitolò il 28 settembre e il 12 ottobre Carlo fece il suo ingresso nella città e fu coronato re. Nel gennaio 1706 il P. marciò su Valenza, dove si fermò, non mostrando alcuna fretta ad accorrere in soccorso di Barcellona, assediata dai Francesi; ma finalmente la città fu da lui soccorsa. P. aveva reso buoni servizî alla causa dell'arciduca in Valenza, ma la celata animosità tra i due divampò per la questione della via da seguire nella marcia su Madrid e la cooperazione divenne impossibile. Dal settembre 1706 al gennaio 1707 P. si prese un periodo di riposo in Italia, alla quale si volgeva ora tutto il suo interesse. Di sua iniziativa egli negoziò un prestito con Genova, propose un piano per un attaccò combinato a Tolone e si diede a una vita di piaceri. Ritornato in Spagna, cominciò di nuovo a litigare con i suoi colleghi, sinchć nel marzo 1707 fu richiamato. Ma i tories, avversi alla guerra, lo sostennero, quando avvenne il cambiamento dei ministri nel 1711; per un breve periodo egli fu straordinariamente popolare in opposizione al Marlborough. Nel 1711 fu inviato come ambasciatore a Vienna, e nel novembre 1713 fu nominato ambasciatore presso il duca di Savoia, divenuto re di Sicilia, poiché il governo inglese voleva trovargli un'occupazione che non fosse pericolosa a causa della esuberante attività. L'ascesa al trono di Giorgio I mise fine alla sua vita ufficiale. Il M. morì nel 1735 a Lisbona, dopo avere sposato segretamente la famosa cantante Anastasia Robinson.
Bibl.: W. Stebbing, Peterborough, Londra 1890; G. M. Trevelyan, Ramillies, ivi 1933.