Cushing, Peter Wilton
Attore cinematografico inglese, nato a Kenley (Surrey) il 26 maggio 1913 e morto a Canterbury l'11 agosto 1994. Per oltre vent'anni uno degli interpreti più noti del cinema horror inglese, deve il successo al volto affilato e aristocratico e alla mimica espressiva, adatti alle atmosfere gotiche e misteriose dei film della Hammer Film Productions.
Si formò alla Guildhall School of Music and Drama e fece le sue prime apparizioni in teatro a Londra. Nel 1938 si trasferì negli Stati Uniti e calcò con poca fortuna i palcoscenici di Broadway. Giunto a Hollywood, si fece notare solo per comparsate di scarso rilievo: apparve infatti come messaggero del re nel film di cappa e spada The man in the iron mask (1939; La maschera di ferro) diretto da James Whale, e poi interpretò lo studente Jones nel film di Alfred Goulding A chump at Oxford (1940; Noi siamo le colonne), uno degli ultimi successi di Stan Laurel e Oliver Hardy. Tornato a Londra, ottenne un ruolo di secondo piano, Osric, nell'adattamento di Hamlet (1948; Amleto) diretto da Laurence Olivier. Dopo altri ruoli minori in Moulin Rouge (1952) di John Huston e in produzioni televisive, ebbe la grande occasione della sua carriera quando ottenne la parte del protagonista, il barone Frankenstein, nel film di Terence Fisher The curse of Frankenstein (1957; La maschera di Frankenstein). Nello stesso anno interpretò l'esploratore himalayano alla ricerca dello yeti nel maldestro The abominable snowman (1957; Il mostruoso uomo delle nevi) di Val Guest, ma la mancata riuscita del film venne compensata dall'enorme successo di quello di Fisher, che decretò l'improvvisa trasformazione di C. da anonimo figurante in stella di vasta popolarità. Fisher si affrettò a girare il seguito, The revenge of Frankenstein (1958; La vendetta di Frankenstein), con C. ancora una volta accanto a Christopher Lee nel ruolo della Creatura. Sempre diretti da Fisher, Lee e C., rispettivamente il conte Dracula e il dottor Van Helsing, continuarono a duettare in un altro classico dell'horror, Dracula (noto negli Stati Uniti con il titolo The horror of Dracula, 1958; Dracula il vampiro). L'anno successivo C. consolidò ulterior-mente la sua reputazione interpretando in The hound of the Baskervilles (1959; La furia dei Baskerville), ancora diretto da Fisher, il terzo personaggio cui il suo nome è rimasto legato: il celeberrimo Sherlock Holmes, raffinato detective dei fortunati romanzi gialli di Sir A.C. Doyle. È con queste tre solide interpretazioni, di evidente impianto teatrale, che C. fissò in via pressoché definitiva la sua aguzza maschera di personaggio eccentrico in eterna lotta con le forze del male. Raggiunto il successo commerciale, C. intraprese una carriera frenetica (complessivamente prese parte a più di cento film) quanto altalenante, apparendo in una lunga serie di horror dagli esiti disuguali. Fu Sir A.C. Doyle nel film televisivo The great Houdini (1976) di Melville Shavelson e tornò brillantemente alla ribalta internazionale con il ruolo di Tarkin, il malvagio capo dell'Impero, in Star wars (1977; Guerre stellari) di George Lucas. In seguito fu accanto a Christopher Lee, Vincent Price e John Carradine nel thriller parodistico House of the long shadows (1982; La casa delle lunghe ombre) di Pete Walker.
Alla fine degli anni Ottanta pubblicò le due autobiografie Peter Cushing: an autobiography (1986) e Past forgetting: memoirs of the Hammer years (1988).
D. Miller, The Peter Cushing companion, London 2000.