WEISS, Peter
Scrittore tedesco, nato a Nowawes, oggi Babelsberg, presso Berlino, l'8 novembre 1916. Emigrato per motivi razziali nel 1934, nel 1945 assunse (mantenendola poi in seguito) la cittadinanza svedese; e in svedese pubblicò i suoi primi scritti. Passò al tedesco relativamente tardi, dedicandosi in un primo tempo alla narrativa: Der Schatten des Körpers des Kutschers (Francoforte s. M. 1960, trad. it. L'ombra del corpo del cocchiere, Milano 1968), Abschied von den Eltern (ivi 1961, trad. it. Congedo dai genitori, Torino 1961), Fluchtpunkt (ivi 1962, trad. it. Punto di fuga, Torino 1967), Das Gespräch der drei Gehenden (ivi 1963, trad. it. Colloquio dei tre viandanti, Torino 1969), testi in genere brevi in cui nota dominante è quella dell'emigrante solo, amante della libertà ma straniero in ogni terra, sradicato nel clima di alienazione che caratterizza l'epoca sotto ogni latitudine. Approdò al teatro nel 1963, con l'atto unico Nacht mit Gästen (Francoforte s. M., trad. it. Notte con ospiti, Torino 1968), dramma familiare che sfocia in dramma generazionale, dove l'emigrante sradicato eleva, e non più solamente pronuncia, la sua voce di scontento e di condanna. E già l'anno successivo venne, di colpo, il massimo successo a livello mondiale, quale nessun altro autore tedesco ha ancora conseguito nell'ormai lunga stagione del dopoguerra, ché del 1964 è il Marat-Sade (Francoforte s. M., con titolo in realtà assai più analitico; trad. it., Torino 1967), ripresa del teatro nel teatro, dramma storico che condanna il processo storico come ricorrere di stupidità e di cattiveria, e insieme aspira a una modificazione in segno finalmente costruttivo. Il passaggio al teatro segnava quindi non tanto un cambiamento di genere quanto una svolta ideologica; la solitaria lamentela, e anche la solitaria protesta, venivano trasferite in un moto di aspirazione alla solidarietà, nella condanna più aperta e nella chiarificata prospettiva di edificazione. Era il passaggio dichiarato al marxismo come umanesimo integrale, che non sempre ha agevolato W. in cifra di realizzazione poetica, risultando troppo scoperta la finalità e quindi la funzione strumentale dell'opera, ma che talora ne ha sostenuto il discorso in realizzazioni significative anche e anzitutto poeticamente. Era già il caso, appunto, del Marat-Sade, complessa parabola di difficile interpretazione puntuale, che fra l'altro contiene, a suo sostegno, ampi squarci documentari alla maniera di Büchner (Dantons Tod). Fu di nuovo il caso dell'"oratorio" (non dramma quindi, non azione ma parola) Die Ermittlung (Francoforte s. M. 1965, trad. it. L'istruttoria, Torino 1965), lavoro quasi esclusivamente documentario, nel senso di una ripresa immodificata di una lunga serie di testimonianze processuali, semplice accertamento di fatti che appunto perché tale smaschera col massimo dell'efficacia l'atrocità dei campi di concentramento e lancia quindi accuse perché quel passato, che ha colpevolmente coinvolto una nazione intera, non abbia a ripetersi.
A tali livelli, poi, W. non è più tornato, anche se gran parte dei suoi molteplici lavori ha potuto ben caratterizzarsi su una vasta gamma compositiva, che va dalla pantomima anticolonialistica, nel genere del dramma didattico di Brecht, Gesang vom Lusitanischen Popanz (Francoforte s. M. 1967, trad. it. Cantata del fantoccio lusitano, Torino 1968), all'azione dichiaratamente politica anti-imperialista Viet Nam Diskurs (dal titolo in realtà chilometrico, ivi 1968, trad. it. Discorso sulla preistoria e lo svolgimento della interminabile guerra nel Viet Nam, Torino 1968), all'altra azione politica, successiva all'intervento sovietico a Praga, Trotzski in Exil (ivi 1970, trad. it. Trotskij) in esilio, Torino 1970), fino al dramma storico-politico Hölderlin (ivi 1971). Di W., che ha scritto anche saggi quasi esclusivamente politici, sono tradotti in italiano, oltre ai volumi citati, Notizen zum kulturellen Leben in der Demokratischen Republik Viet Nam, Francoforte s. M. 1968, trad. it. Note politico-culturali dal Viet Nam, Roma 1969; Tre atti unici, Torino 1975; Rapporte, Francoforte s. M. 1968-71, trad. it. Critica e lotta, Torino 1976; la riduzione teatrale del romanzo kafkiano Der Prozess (Il processo, Torino 1977). Una massiccia irruzione nel campo del romanzo-saggio costituisce, da ultimo, Die Ästhetik des Widerstands, Francoforte s. M., 2 voll., 1975-1978.
Bibl.: H. Rischbieter, P. Weiss, Velber 1967; Über P. Weiss, a cura di V. Canaris, Francoforte s. M. 1970; J. Hilton, P. Weiss. A search for affinities, Londra 1970; O. F. Best, P. Weiss. Vom existentialistischen Drama zum marxistischen Welttheater, Berna 1971; R. Meier, P. Weiss. Von der Exilsituation zum politischen Engagement, Zurigo 1971; E. Schmergel, Gesellschaftskritik und politische Haltung in den Dramen von P. Weiss, New York 1971; H. Lüttmann, Die Prosawerke von P. Weiss, Amburgo 1972; R. Fertonani, P. Weiss. L'ombra del corpo del cocchiere, in Il romanzo tedesco del Novecento, Torino 1973; W. Kehn, Von Dante zu Hölderlin. Traditionswahl und Engagement im Werk von P. Weiss, Colonia-Vienna 1975; M. Haiduk, Der Dramatiker P. Weiss, Berlino 19772.