Peter Pan, sindrome di
Disturbo della personalità appartenente al gruppo degli infantilismi psichici, in cui il soggetto presenta un’immaturità con incapacità alla crescita sociale e all’assunzione di responsabilità. La sindrome trae il nome dal romanzo di J.M. Barrie: Peter Pan, il ragazzo che non voleva crescere (1904), ed è stata inclusa nelle patologie psichiche nel 1983, sebbene non entri nelle classificazioni ufficiali della malattie psichiatriche. La sindrome di P. P. è caratterizzata dall’ostilità verso il mondo degli adulti, dal rifugiarsi in comportamenti ludici, spesso di gruppo, dall’utilizzo di comportamenti diversi da quelli degli adulti, compreso il linguaggio. Alla base, spesso, c’è una crescita fisiologica precoce, che si accompagna alla paura di diventare adulto, con un conflitto che può portare ad atteggiamenti regressivi. A volte la sindrome è presente anche negli adulti. Per la individuazione della sindrome possono essere utili i segni grafologici: scrittura addossata, accartocciata, inanellata, curva sopra la media (indice di passività), aste ritorte a sinistra (anche dopo l’età puberale, che indicano conflitto con l’ambiente concepito come ostile), tagli della ‘t’ sopraelevati (indice di una ricerca di compensazione, di un desiderio di essere considerati).