HILLE, Peter
Lirico tedesco, nato l'11 settembre 1854 a Erwitzen in Vestfalia, morto a Grosslichterfelde il 7 maggio 1907. Singolare tipo di poeta e di vagabondo, che per la dolorosa irregolarità della sua vita si meritò l'epiteto di "Verlaine tedesco". Coetaneo e amico dei fratelli Hart (che più tardi ne raccolsero le disperse opere postume e ne scrissero la vita), fu però artisticamente un originale e un isolato.
Entusiasta del movimento socialista, ne fece sfondo al suo romanzo Die Sozialisten (1887), opera disordinata e caotica, ma interessante documento umano. Compiuto è pure un romanzo Die Hassenburg (1905) e la tragedia Des Platonikers Sohn (1897), ove è protagonista un immaginario figlio del Petrarca, vittima del padre. Qui, come in parecchi frammenti rimasti incompiuti (François Villon, Walter von der Vogelweide, ecc.) ha rievocato le gioie e le amarezze del poeta-vagabondo.
Opere: P. H., Gesammelte Werke, ed. J. Hart, voll. 4, Berlino 1904; Nachlass, ed. da W. Susmann, Berlino 1905; Aus dem Heiligtum der Schönheit (Aphorismen und Gedichte), Lipsia 1909.
Bibl.: H. Hart, P. Hille, Berlino 1905; H. Roselieb, P. Hille, Dortmund 1920; H. Schwab, P. Hille, Charlottenburg 1908; W. Lennemann, P. Hille, Lipsia 1908.