HANDKE, Peter (App. IV, ii, p. 128)
Scrittore austriaco. La ricerca di H. continua in direzione del recupero di un ordine cosmico, in cui dimensione soggettiva e oggettiva interagiscono in equilibrio tra loro. Entro questa linea si colloca già il diario Das Gewicht der Welt (1977; trad. it. 1981), trascrizione di percezioni soggettive; ma il progetto di una nuova estetica prende forma in una sorta di tetralogia - Langsame Heimkehr (1979; trad. it. 1986); Die Lehre der Sainte-Victoire (1980; trad. it. 1985); Kindergeschichte (1981; trad. it. 1982); Über die Dörfer (1981; trad. it. 1985) - che in una scrittura a volte astratta ruota attorno a temi come natura, bellezza, arte e infanzia. Con Der Chinese des Schmerzes (1983; trad. it. 1988) H. approda a un'estrema rarefazione della trama che lascia il posto alla contemplazione. La forte componente autobiografica della scrittura viene sfumata nella forma del saggio - la trilogia Versuch über die Müdigkeit (1989; trad. it. 1991), Versuch über die Jukebox (1990; trad. it. 1992), Versuch über den geglückten Tag (1991; trad. it. 1993) - o nella forma del racconto-riflessione (Die Wiederholung, 1986; trad. it. 1990).
L'intera opera di H. può essere considerata un'unica, continua meditazione sulla scrittura che attraversa generi letterari diversi: da Die Geschichte des Bleistifts (1982; trad. it. 1992) a Nachmittags eines Schriftstellers (1987; trad. it. 1987), dal nuovo tentativo di sperimentazione linguistica con Die Abwesenheit (1987; trad. it. 1991) e il gioco scenico Das Spiel vom Fragen oder Die Reise zum Sonoren Land (1990; trad. it. 1993) fino al monumentale frammento di autobiografia Mein Jahr in der Niemandsbucht (1994; trad. it. 1996) o al racconto di un viaggio tra realtà e fantasia In einer dunklen Nacht ging ich aus meinem stillen Haus (1997; trad. it. 1998), ambedue costruiti secondo un modello di analisi tradizionale e, ancora, all'esorbitante diario Am Felsfenster morgens (1998).
Accese polemiche ha suscitato la posizione filoserba da lui assunta nel dibattito sulla ex Iugoslavia (Abschied des Träumers vom Neunten Land, 1991; Eine winterliche Reise zu den Flüssen Donau, Save, Morawa und Drina oder Gerechtigkeit für Serbien, 1996, trad. it. 1996; Sommerlicher Nachtrag zu einer winterlichen Reise, 1996, trad. it. 1997) e aspramente ribadita nel dramma Die Fahrt in Einbaum (1999). Non va inoltre dimenticata l'attenzione di H. per il cinema, segnata dal lungo sodalizio con il regista W. Wenders, che nel 1972 traspose sugli schermi il romanzo di H. Die Angst des Tormanns beim Elfmeter (1970; trad. it. Prima del calcio di rigore, 1971) e girò, su sceneggiatura di H., Falsche Bewegung (1975; Falso movimento). Dal debutto nella regia con Die Linkshändige Frau (1977; La donna mancina), tratto dall'omonimo romanzo da lui edito nel 1976, alla sceneggiatura, realizzata insieme a Wenders, di Der Himmel über Berlin (1987; Il cielo sopra Berlino), alla firma di sceneggiatura e regia per Die Abwesenheit (1992), H. trova nel mezzo cinematografico un'altra possibile forma di espressione.
Bibl.: M. Durzak, Peter Handke und die Gegenwartsliteratur. Narziß und Abwegen, Stuttgart 1982; P. Pütz, Peter Handke, Frankfurt am Main 1982; N. Gabriel, Peter Handke und Österreich, Bonn 1983; Peter Handke, hrsg. R. Fellinger, Frankfurt am Main 1985; R.G. Renner, Peter Handke, Stuttgart 1985; J. Drumbl, Peter Handke, in Poesia tedesca del Novecento, a cura di A. Chiarloni, U. Isselstein, Torino 1990, pp. 287-94; G. Dolei, Tra la torre d'avorio e il mondo della pubblicità. Gli esordi della malinconia handkiana, in Studia Austriaca ii, a cura di F. Cercignani, Milano 1993, pp. 9-28; Peter Handke. Die Langsamkeit der Welt, hrsg. G. Fuchs, G. Melzer, Graz 1993; K. Bonn, Die Idee der Wiederholung in Peter Handkes Schriften, Würzburg 1994; G. Manacorda, Peter Handke. Dallo sguardo al sentimento, in G. Manacorda, Rovine paradisiache, Bologna 1996, pp. 106-30; M. Volker, Verlustgeschichten. Peter Handkes Poetik der Erinnerung, Würzburg 1998.