Scrittore russo (Pietroburgo 1792 - Baden-Baden 1878). Educato alla scuola del classicismo francese, ebbe tuttavia, sorretto da un lucido ingegno e da una vasta cultura, piena comprensione per le nuove correnti della letteratura russa, di cui fu anzi, come critico e amico di letterati (un'intima amicizia lo legò al più giovane Puškin), uno dei pionieri. Fra i suoi saggi il più importante è quello su D. I. Fonvizin (1848). Notevole la sua conoscenza di Dante (che ebbe modo di approfondire durante alcuni soggiorni in Italia: Firenze e Roma, 1834-35; Venezia, 1853-54), alla cui opera si riferisce frequentemente nei suoi scritti.