squali, pesci martello e gattucci
Predoni del mare
Gli squali sono Pesci provvisti di scheletro cartilagineo, e quindi appartengono ai Condroitti, la stessa classe di cui fanno parte anche mante, razze e torpedini. Diversamente da queste, possiedono un corpo affusolato e cilindrico con pinne strette e più o meno lunghe. Diffusi in tutti i mari del mondo, sono più abbondanti nelle zone tropicali e talvolta risalgono le acque dolci
Gli squali sono i più famosi predatori del mare, e la loro fama si deve al fatto che alcune specie possono assalire anche l’uomo. Vere e proprie macchine per uccidere, possiedono denti triangolari, con una o più cuspidi, e con margini lisci o seghettati. La pinna dorsale anteriore è sempre più grande di quella posteriore, che può anche mancare, mentre la pinna caudale è generalmente asimmetrica, con il lobo superiore più sviluppato. Le fessure branchiali (da 5 a 7) sono poste lateralmente. La fecondazione è interna e il maschio possiede due organi copulatori detti pterigopodi, derivati da una modificazione delle pinne pelviche. Durante il corteggiamento morde la femmina e questo spiega perché la pelle di questa sia generalmente più dura e spessa. La riproduzione è generalmente vivipara poiché le femmine incubano le uova nel proprio corpo, e talvolta producono una placenta analoga a quella dei Mammiferi. Solamente poche specie depongono le uova.
Gli squali pericolosi per l’uomo appartengono a tre famiglie: Lamnidi (squalo bianco e mako), Carcarinidi (squalo tigre, squalo leuca e specie affini) e Sfirnidi (pesci martello). Lo squalo bianco (Carcharodon carcharias) è diventato un animale leggendario a causa delle frequenti aggressioni all’uomo. Lungo fino a 7 m, frequenta i mari temperati, soprattutto nelle zone in cui si trovano tonni e foche, che costituiscono le sue prede principali. Lo squalo bianco si riconosce subito per la colorazione bianca del ventre e dei fianchi, mentre le parti superiori sono grigie o brune. L’occhio è nero e tondo, non molto grande. Invece lo squalo tigre (Galeocerdo cuvier) vive nei mari caldi ed è caratterizzato da bande verticali scure sul dorso. Gli attacchi di questa specie all’uomo sono frequenti, anche se generalmente si ciba di tartarughe marine e di albatri quando questi si riposano sulla superficie del mare.
Paradossalmente, gli squali che raggiungono le dimensioni maggiori, come lo squalo balena e lo squalo elefante, non sono predatori ma planctofagi. Infatti, questi inoffensivi e lenti giganti trascorrono il loro tempo a filtrare l’acqua, tenendo la bocca spalancata e trattenendo i piccoli crostacei, avannotti, uova e larve di invertebrati marini che fanno parte del plancton. Lo squalo balena (Rhyncodon typus) raggiunge i 20 m di lunghezza e vive nei mari tropicali. Possiede un caratteristico disegno a macchie e strisce chiare sulle parti dorsali, la cui funzione è sconosciuta. Invece lo squalo elefante (Cetorhinus maximus) raggiunge al massimo 10 m e si può trovare anche nel Mediterraneo.
I pesci martello (famiglia Sfirnidi) hanno una forma assai curiosa del capo, con due tronchi laterali al termine dei quali si trovano gli occhi. L’aumentata superficie sensoriale del muso permette una migliore esplorazione del fondo in cerca di crostacei, polpi e pesci bentonici. Sono diffusi soprattutto nei mari tropicali e rari nel Mediterraneo. Sono riportati diversi casi di aggressioni all’uomo che però costituiscono una percentuale assai bassa rispetto al totale degli attacchi di squali nel mondo.
Gattucci e palombi sono squali di piccola taglia che frequentano le acque marine costiere. I gattucci (famiglia Sciliorinidi) hanno una colorazione a macchie con cui imitano il fondo; insieme agli Eterodontidi sono gli unici squali che depongono uova. Queste sono provviste di filamenti (cirri) che si legano alle colonie delle gorgonie (coralli e anemoni di mare) per non essere portate via dalle correnti. I palombi (famiglia Triakidi) sono piccoli squali grigi, d’interesse commerciale per via delle loro carni.