PESCAGLIA
. Paese della Toscana in provincia di Lucca con 730 abitanti, situato a 475 m. s. m., tra il M. Piglione (1232 m). e l'Alpe di Pescaglia (1093 m.). La popolazione del comune (75,14 kmq.), distribuita in numerose frazioni, era di 6378 abitanti nel 1931.
Pescaglia (lat. Piscalia, prob. "luogo di pesca", "peschiera", ma non può escludersi la derivazione, più consona al luogo, da Pascualia) è ricordata per la prima volta in carte dell'800. Feudo dei Rolandinghi, nella seconda metà del sec. XIII passa al comune di Lucca, ma contesa sempre e insidiata dai cattani: ecclesiasticamente fino dall'estimo del 1260 appartiene al piviere di Diecimo. È possesso dei Castracani durante la soggezione di Lucca a Pisa (1355), ma, tornata in libertà, Lucca la riacquista con tutta la vicaria di Coreglia di cui Pescaglia fa parte (1369). Per fronteggiare gli Estensi confinanti è cinta di mura (1584) e nel 1602 costituita in vicaria (di Pescaglia o Val di Roggio) aggregandosi ad essa terre della Val di Freddana, già del distretto di Lucca o Sei miglia. Dal 1802 al 1808 è ridotta a Cantone o Giudicatura di pace, e col 1808 riunita senz'altro al Borgo a Mozzano.
I Borboni la restituirono a vicaria (1818), soppressa nel 1821, ripristinata però con il 1838 fino al termine dell'autonomia lucchese. Successivamente divenne comune.
Bibl.: Bongi, Inv. del R. Arch. di stato di Lucca, II, pp. 371-72; IV, pagine 59-60; Repetti, Diz., IV, pp. 112-13; F. M. Pellegrini, Borgo a Mozzano e Pescaglia nella storia e nell'arte, Lucca 1925.