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PESCA

di Carlo Maria MALDURA - Enciclopedia Italiana - II Appendice (1949)
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PESCA (XXVI, p. 922)

Carlo Maria MALDURA

Industria sottoprodotti. - Quali sottoprodotti della pesca s'intendono non solo quelli che si possono ottenere dagli scarti provenienti dall'esercizio diretto della pesca o dalle industrie conserviere a questa collegate, ma anche altri prodotti che per importanza economica costituiscono uno scopo esclusivo di pesca. Questo nuovo campo di attività si è sviluppato nel periodo intercorso fra le due guerre mondiali, e particolarmente durante l'ultimo decennio sono sorte delle vere e proprie industrie basate essenzialmente sullo sfruttamento della fauna marina, al fine di ottenere prodotti destinati ai più varî settori dell'industria. In ordine di tempo, prima fra tutte è stata l'iniziativa di produrre olî e farine di pesce utilizzando i residui della lavorazione dei pesci conservati.

Questi residui, costituiti dalle teste, dai visceri, dalle spine, ecc., previamente sottoposti ad un processo di pressatura a caldo in modo da separare le sostanze grasse, convenientemente essiccati e triturati costituiscono la farina. Un secondo procedimento, più razionale, consiste nel seccare e sminuzzare questi residui, trattarli con opportuni solventi (benzina o trielina) per asportare l'olio ed infine ulteriormente triturarli per preparare le farine. Le farine di pesce rappresentano un alimento di notevole valore nutritivo per il bestiame, che integra con grande vantaggio i mangimi vegetali deficienti in sostanze azotate. Esse vengono aggiunte in ragione del 10÷20% ai mangimi destinati sia ai bovini, agli equini, agli ovini ed ai suini, sia anche a tutti gli animali di bassa corte, ottenendo ottimi risultati.

Gli olî grezzi di pesce, ottenuti come detto sopra, vengono raffinati o modificati nella loro costituzione chimica mediante opportuni processi di idrogenazione, solfonazione, ossidazione, polimerizzazione, ecc., per renderli adatti agli usi a cui sono destinati.

Il campo di impiego di questi olî è vastissimo: nella industria conciaria, trasformati in "moellon", in "moellon-dégras". in olî emulsionabili, ecc., trovano ottimo impiego in molte conce; nella scamosciatura e nella preparazione di cuoi di grande resistenza, servono alla cosiddetta concia bianca ungherese; nelle distillerie vengono utilizzati come antischiumanti per le colonne di rettificazione e per i tini di fermentazione; negli zuccherifici, sempre come antischiumanti, vengono impiegati in sostituzione del sego; nei saponifici, come olî idrogenati, polimerizzati e solfonati, vengono usati per preparare direttamente saponi varî. Inoltre gli olî di pesce sono utilizzati per la preparazione delle vernici, date le particolari proprietà delle pellicole da essi formate, come la duttilità, la flessibilità, l'alta resistenza alla superossidazione, l'impermeabilità e la buona resistenza specialmente all'aria salmastra. Gli olî di pesce infine vengono impiegati nella preparazione di tele impermeabili, nella fabbricazione del linoleum, negli iutifici, nella fabbricazione dei cordami, nella tempera degli acciai, negli inchiostri da stampa, nella industria della gomma, come lubrificanti nei meccanismi più delicati, ecc.

Gli olî di pesce inoltre hanno un grande interesse per uso medicinale: oltre all'olio di merluzzo, sono stati accertati come altamente vitaminici gli olî estratti dai fegati di altri pesci, come tonni, varî generi di squali, halibut (Hippoglossus), Stereolepis, pesce spada, ecc.; particolarmente nei tonni il contenuto raggiunge i più alti valori, che in media si aggirano intorno alle 100.000 U.I./gr. di vitamina A e 60.000 U.I./gr. di vitamina D, con dei massimi riscontrati di 400.000 U.I./gr. di vitamina A.

La lavorazione dei fegati consiste essenzialmente in questo: innanzi tutto si procede all'estrazione dell'olio, che si esegue generalmente con opportuni solventi, quindi l'olio grezzo viene saponificato e l'insaponificabile, che contiene le vitamine A e D, viene con ulteriori processi purificato e concentrato. Queste operazioni, che sembrano piuttosto semplici, sono complicate dal fatto che è necessario lavorare nel vuoto od in gas inerte, e a temperature basse, possibilmente al disotto della temperatura ambiente, a causa dell'estrema labilità della vitamina A rispetto all'ossigeno dell'aria e alla temperatura. Il concentrato così ottenuto, che può essere portato anche ad un contenuto del 50% di vitamina A, viene opportunamente diluito con olio di olivo, di sesamo, ecc., in modo da ottenere prodotti esattamente titolati, insapori e sempre concentrati in modo che la somministrazione della dose terapeutica si riduca a solo poche gocce alla volta.

Notevole è anche lo sfruttamento e la lavorazione delle pelli dei pescicani che, opportunamente conciate, vengono con vantaggio utilizzate per valigeria, imbottiture e calzature, mentre con le carni si preparano ottime farine, olî industriali e gelatine. Anche da altri pesci e da mammiferi marini si ottengono pelli di notevole valore commerciale. Questa attività è molto sviluppata all'estero e non mancano esempî di navi che, oltre ad essere attrezzate per la cattura di squali e mammiferi, lo sono anche per compiere a bordo tutte le lavorazioni fino ai prodotti finiti.

Un altro sottoprodotto è la colla di pesce che si ricava dalla vescica natatoria di varie specie ittiche; quella di qualità più fine è la colla di pesce russa che si ottiene dagli storioni.

Le vesciche, dopo accurato lavaggio, vengono seccate al sole; in questo stato esse possono essere facilmente private della pelle esterna e quindi poste in commercio tagliate in anelli, in fogli o in nastri. Tale prodotto non è da confondersi con la falsa colla di pesce che non è altro che colla raffinata preparata con gli scarti dei macelli, principalmente dalle cartilagini, delle concerie e dai ritagli delle varie lavorazioni delle pelli.

La vera colla di pesce è impiegata per la chiarificazione dei vini e della birra, e per varî usi farmaceutici. A questo proposito si deve ricordare che nelle colle di pesce non sono le qualità adesive che più contano (ché da questo punto di vista risponde ottimamente la colla di ossa) ma soprattutto la loro proprietà gelatinizzante.

La vescica natatoria dei pesci trova anche un modesto impiego artigiano nella fabbricazione delle perle false chiamate "perle romane".

Queste ed altre di minor conto sono le più importanti attività connesse con lo sfruttamento dei sottoprodotti della pesca; si cerca di allargare questo campo con indagini rivolte specialmente alla identificazione ed al dosaggio di prodotti (ormoni, vitamine, amminoacidi, ecc.) contenuti negli organi dei pesci al fine di utilizzarli a scopi terapeutici, profilattici ed alimentari.

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