PERTICA
. Misura di lunghezza e di superficie, usata in varî paesi prima dell'adozione del sistema metrico decimale. Nell'Italia settentrionale specialmente la pertica agraria (di superficie) fu un tempo largamente adoperata. Si hanno, nelle varie provincie, i seguenti valori principali in metri quadrati: Bergamo 662, 3082; Brescia (pertica da fabbrica) 8, 1384; Como (pertica milanese) 654,5179; Cremona, Milano, Novara e Pavia id. id.; a Cremona vigeva anche una pertica locale, 808,0469, e così a Pavia 769,7918; Parma (pertica quadrata) 10,6994 (esisteva anche una pertica lineare parmense, di m. 3,271); Piacenza 762,0186; Sondrio 688,0776, ecc. La pertica metrica censuaria fu successivamente parificata a 10 are.
Negli antichi stati tedeschi i valori della pertica (Rute) lineare variavano abbastanza sensibilmente: m. 3,766 in Renania; m. 2,865 nel Württemberg: m. 2,919 in Baviera; m. 3 nel Baden, ecc. Furono poi introdotte una pertica geometrica in 10 piedi di 10 linee, e una pertica comune di 12 piedi di 12 linee.
La pertica inglese (rod, perch, pole) di yards 51/2: vale m. 5,0291.
La pertica olandese (roede vierkant) fu parificata al decametro sino al 1870; accanto ad essa esistevano pertiche locali, con valori oscillanti da m. 3,68 a m. 4,90.
Anche in Francia la pertica era sia misura di lunghezza, sia misura di superficie: la perche de l'arpent de Paris equivaleva a m. 5,847; la perche de l'arpent commun a m. 6,496. Per le superficie la pertica comune (eau et forêts) valeva 484 piedi quadrati, ossia mq. 51,07; la pertica di Parigi 324 piedi quadrati, ossia mq. 34,19.