PERREBIA (Περραιβία o Περαιβία, Perrhaebia)
Era così chiamato nell'antichità il territorio dei Perrebî (Περραιβοί o Περαιβοι, Perrhaea), forte e bellicoso ceppo, d'origine pelasgica secondo la tradizione, abitante in epoca storica la regione montuosa a N. della Tessaglia, compresa fra l'Estieotide e la Pelasgiotide a S., la Pieria a E., le pendici dell'Olimpo e l'Elimiotide a N. verso la Macedonia, i monti Cambuni a O.; è probabile che originariamente i Perrebî abbiano occupato tutta l'Estieotide, come accenna la leggenda della loro cacciata dal territorio a S. del Peneo fino dal lago di Bebe per opera dei mitici Lapiti, territorio a S. del Peneo occupato in realtà dai conquistatori Tessali; lo stesso confine meridionale del Peneo, attestato ancora per il sec. V a. C., più tardi è stato valicato da conquiste sulla riva sinistra del fiume da parte di alcune città tessaliche, come Larissa e Condea. A E. il confine fra Gonni di Perrebia ed Elatea di Tessalia era formato dalla valle di Tempe; all'uscita di questa il confine della Perrebia con le città di Pieria Fila, Eraclio e Dion, comprendeva le pendici dell'Olimpo, di cui il massiccio apparteneva alla Macedonia; una pietra di confine fra Oloossone e Dion mostra che nella Perrebia era compreso anche il laghetto di Askýris; a O. il confine era fra i territorî della città perrebica di Azoro e di Mondea in Estieotide, comprendendo nella Perrebia tutta la valle del Titaresio. Omero, che fa abitare i Perrebî attorno a Dodona di Tessaglia presso il Titaresio, li nomina fra i partecipanti alla guerra troiana considerandoli come Greci genuini. Fecero parte del consiglio anfizionico; ma, assoggettati dopo aspre lotte dai Tessali, a eccezione di questo privilegio di due voti nel consiglio anfizionico, e della conservazione del loro nome originario, la posizione dei Perrebî rispetto ai conquistatori tessali doveva essere poco diversa da quella dei Perieci lacedemonici, nell'eguale condizione degli altri indigeni pretessalici, come i Magneti, gli Achei e i Maliei. All'epoca della guerra del Peloponneso tutta la Perrebia - a eccezione forse della regione più montuosa, conservatasi sempre più o meno indipendente - appare soggetta a Larissa, che vi esercitava però il dominio e vi riscuoteva un tributo a nome della comunità tessalica; sotto Filippo II nel 346 a. C., uniti i Perrebî ai Dolopi in modo da costituire un solo popolo anfizionico, i due voti così rimasti liberi passarono ai Delfî; i Perrebî, liberati dal dominio macedonico nel 196 a. C., ebbero di nuovo una comunità, con a capo uno stratego, fino alla conquista romana, quando la regione fu unita alla Tessaglia. Fra le città della regione, oltre alle nominate, ricordiamo Cirte, Mallea, Falanna, Doliche, Pitio, e la fortezza di Condilo.
Bibl.: Fr. Stählin, Das hell. Thessalien, Stoccarda 1924; G. Kip, Thessalische Studien, Neuenhaus i. Hannover 1910, p. 111 segg.