PERPIGNANO (A. T., 35-36)
Città della Francia sudoccidentale, capoluogo del dipartimento dei Pirenei Orientali, con 73.962 ab. nel 1931 (53.742 nel 1926). È situata sulla riva destra del Têt a soli 11 km. dal Mediterraneo: il quartiere di nord-ovest è percorso dalla Basse, tributaria del Têt. La città conserva in molti punti un aspetto medievale; nel Medioevo fu centro importante di commercio e parecchie sue vie conservano i nomi delle corporazioni che vi ebbero i fondachi. È sede di prefettura, di vescovato, di corte d'assise, di tribunale di prima istanza e commercio, di camera di commercio; ha scuole secondarie, ricchi archivî, una biblioteca e un museo. Le industrie comprendono fonderie di ferro e rame, fabbriche di cioccolata e distillerie. Vi si fa un attivo commercio dei vini, delle primizie, delle frutta del Rossiglione.
Per le comunicazioni è servita da numerose linee della rete del Mezzogiorno che l'allacciano anche alla Spagna.
Monumenti. - La cattedrale di S. Giovanni, cominciata nel 1324, sostituì una chiesa più antica, di cui rimangono alcune sculture (sec. XI): venne consacrata solo nel 1453. Ha una sola navata molto ampia, come altre chiese della regione, con cappelle laterali tra i contraffiorti che sporgono all'esterno; a differenza dalle altre, termina in un transetto con tre absidi. La chiesa di Sainte-Marie de la Réal, cominciata nel 1320, conforme al tipo consueto, è coperta a vòlta. Altre chiese della medesima epoca erano coperte a tetto su archi trasversali: S. Giacomo, la chiesa dei carmelitani e quella dei domenicani (queste ultime due, sconsacrate).
Nell'antico castello dei re di Maiorca, poi trasformato in cittadella, gli edifici (molto rimaneggiati) circondavano un grazioso cortile con due piani di logge, in cui si apre una cappella. La porta della cittadella adorna di cariatidi è del sec. XVI. Il Castillet, enorme mastio a merli e caditoie, è un'antica porta della città costruita dal 1367 al 1369 e restaurata alla fine del sec. XV. Il municipio ha sede nell'antico "Consolato". L'edificio più significativo è la Loggia (Borsa e tribunale di mare), meno ricca di quelle di Valenza e di Palma, e purtroppo molto guasta e trasformata in caffè. Il museo, nell'antica università, ha alcune tele interessanti di H. Rigaud (nato a Perpignano nel 1659) e della scuola spagnola. Nella biblioteca si conserva un messale di Arles-sur-Tech (sec. XII).
Bibl.: R. Rey, L'art gothique du Midi de la France, Parigi 1934; P. Lavedan, L'architecture gothique en Catalogne, ivi 1935.
Storia. - Costruita in un sito già occupato da una città romana (Villa Papiniani, Parpiniani o Perpiniani), assunse importanza dopo la rovina di Ruscino (Roussillon), città romana distrutta dal secolo VIII al X dai pirati saraceni, divenendo nel sec. XI la capitale dei conti di Rossiglione. I re d'Aragona avendo annesso ai loro stati il Rossiglione (1172), risiedettero più volte a Perpignano, e re Pietro II le elargì anzi il 23 febbraio 1197 una carta comunale. Nel 1262 fece parte del reame di Maiorca allora costituito e divise con Palma (Baleari) l'onore d'essere capitale, nonché quello d'essere uno degli obiettivi della crociata antiaragonese del 1285. Vi morì il 5 ottobre 1285 Filippo III l'Ardito. Avendo Giacomo III re di Maiorca, perduto i suoi stati nel 1346-49, Pietro IV d'Aragona s'impadronì di Perpignano, che il 20 marzo 1349 fu dotata di un'università e il 22 dicembre 1388 d'un consolato del mare sul tipo di quello di Barcellona. Luigi XI, avendo acquistato nel 1473 il Rossiglione, s'impadronì nel 1475 con la violenza di Perpignano; vi compì la costruzione della cattedrale di S. Giovanni e del castelletto Notre-Dame; suo figlio Carlo VIII restituì però Perpignano e il Rossiglione all'Aragona nel 1498. Perpignano tentò una rivolta, gli Spagnoli se ne impadronirono in seguito a un assedio e la dominarono dall'alto d'una cittadella che comprese il castello del 1272 e fu poi rimaneggiata dal Vauban. Durante le guerre franco-spagnole, Perpignano fu assediata nel 1542 e nel 1597, essendo insorta contro i rigori spagnoli, si diede, dopo un nuovo assedio, in mano a re Luigi XIII; il trattato dei Pirenei consolidò questo acquisto. Nel giugno del 1660 Luigi XIV vi istituì un consiglio sovrano in luogo delle quattro antiche corti di giustizia e nel 1710 un Palazzo della zecca: Perpignano era la capitale di una generalità. Servì anche di sede agli stati provinciali che si riunivano nel Palazzo della deputazione. Nel 1602 vi fu trasferita la sede vescovile d'Elne. Prima del 1408 l'antipapa Benedetto XIII vi aveva tenuto un concilio scismatico. L'industria dei panni, il commercio mediterraneo, la banca avevano arricchito Perpignano, come Montpellier e Barcellona, e spiegano la bellezza dei palazzi della borghesia costruiti nei secoli XV-XVIII; rimangono di questa attività passata tracce indelebili nella città attuale, in cui si parla anche il dialetto catalano.
Bibl.: P. Vidal, Hist. de la ville de P., Parigi 1857; A. Brutails, L'art religieux en Roussillon, in Bull. archéol. du Comité, 1893; estratto trad. in catalano, Barcellona 1901; id., in Congrès arch. 1906, Parigi 1907; J. Calmette, Hist. du Roussillon, ivi 1920; R. Rey, L'art gothique du Midi de la France, ivi 1934.