PÉRONNE (A. T., 32-33-34)
Piccola città della Francia settentrionale, capoluogo di circondario nel dipartimento della Somma a 47 km. a E. da Amiens. È posta sulla riva destra della Somma nel punto di confluenza con la Cologne, dove i due fiumi formano vasti stagni pescosi. Aveva prima della guerra mondiale 4961 ab., ma fu quasi interamente distrutta e nel 1926 aveva solamente 3185 ab. È sede di sottoprefettura e di tribunale di prima istanza. Vi si esercita un discreto commercio in bestiame. Scarsa è l'attività industriale (concerie, zuccherifici, cave di torba). Péronne è servita dalla linea ferroviaria Parigi-Douai e da linee secondarie.
Storia. - La città si ricollega a una città romana (Petrona, Petronia) data, nel sec. VII, da Erchinoaldo, maestro di palazzo, a dei monaci scozzesi. Divenuta poi centro del contado di Vermandois, i suoi signori vi costruirono un castello dove il re Carlo il Semplice fu rinchiuso da Erberto nel 924-27 e nel 929 (fino alla morte). Riunita da Filippo I alla corona (inizio sec. XII), fu poi ceduta nel 1435 da Carlo VII a Filippo il Buono, duca di Borgogna (trattato di Arras) e ricomprata nel 1463 al duca Carlo il Temerario da Luigi XI.
Ma dopo l'insurrezione di Liegi, favorita dal re, Carlo il Temerario impose a questo, in un incontro tempestoso, il trattato di Péronne, per il quale la città rimaneva alla Borgogna (1468). Carlo V assediò invano nel 1536 la città, difesa dall'eroina Maria Fourée. La Lega organizzata segretamente a Parigi nel 1576, vi fu proclamata nel 1577, donde il nome che talvolta le si dà di Lega di Péronne. Il castello fu ricostruito da Enrico IV; nel 1631 vi furono negoziate tra Luigi XIII e i deputati della Cerdagne e del Rossiglione le condizioni per la riunione di queste due provincie alla Francia, riunione effettuatasi nel 1659 con il trattato dei Pirenei. Fu gravemente danneggiata dal bombardamento tedesco del 1870-71, e, come s'è detto, quasi interamente distrutta durante la guerra mondiale.
Bibl.: J. Dournel, Histoire générale de Péronne, Péronne 1875; id., Les mayeurs de Péronne, ivi 1896; G. Vallois, Péronne, son origine et ses développements, ivi 1880.