ANDRADE CAMINHA, Pero
Poeta lirico portoghese contemporaneo di Francisco de Sâ de Miranda, Antonio Ferreira, Diego Bernardes, Luis de Camões, che con altri formavano la cosiddetta Eschola italiana (v. Portogallo: Letteratura). Amico dei primi tre, da cui ebbe lodi molto superiori veramente ai suoi scarsi meriti, nemico invece del grande Camões che pare giudicasse poco favorevolmente i suoi versi e contro cui l'A. scrisse qualche pungente epigramma.
Nacque forse a Porto prima del 1520. Compiuti gli studî probabilmente a Lisbona, la nobiltà della sua famiglia, le larghe conoscenze del padre e di parenti gli aprirono, nel 1540, la via nella corte di D. Duarte, duca di Guimarães, nipote del re don Manuel. Quivi ebbe l'ufficio di Cameriere maggiore, che tenne fino alla morte del duca (1577) con zelo e devozione tali da averne ricompense e pensioni abbondanti. Alla morte del duca che di lui si ricordò anche nel suo testamento, i privilegi di cui godeva gli furono confermati dal re don Sebastiano. Egli si mantenne fedele alla memoria del suo benefattore e morì alcalde di Celorico de Basto, carica che gli era stata concessa pure da don Duarte, nel 1581. La sua musa fu tutta, si può dire, dedicata al duca. Di un migliaio circa di poesie da lui scritte - epigrammi, epistole, elegie, odi, epitaffî, egloghe, sonetti, canzoni - se si tolgono alcune ispirategli dall'amore per una Filis che non sappiamo chi sia, e altre indirizzate agli amici poeti o a suoi parenti, o che cantano avvenimenti di corte, tutte le restanti, e sono parecchie, celebrano la virtù e la liberalità di don Duarte con una monotonia che è accresciuta anche dalle considerazioni morali e religiose che spesso vi si mescolano. Del resto, del gruppo di poeti sopra ricordati fu il meno provveduto d'ingegno, e la fama che al suo tempo gli venne dai troppo benevoli giudizî degli amici, si è ormai spenta quasi del tutto. Dall'oblio generale appena tre o quattro poesie forse si salvano, fra cui l'elegia per la morte di Maria Pimentel, sposa di Antonio Ferreira. Prima del 1577 egli avea raccolto tutte le sue poesie per stamparle e offrirle al suo mecenate, ma il disegno non poté essere attuato neppure negli anni seguenti. Solo nel 1791 venne fuori il volume di Poesias de Pero de Andrade Caminha mandadas publicar pela Academio real das sciencias de Lisboa, che contiene 454 composizioni. Sulla fine del secolo passato J. Priebsch pubblicò un altro volume di Poesias ineditas de Pedro Andrade Caminha (Halle 1898), che ne contiene 452, oltre un centinaio circa che erano già conosciute. Di queste, parecchie, secondo il costume allora molto in voga, sono scritte in lingua spagnola, il che valse all'Andrade il rimprovero del Ferreira che fu invece fedele al linguaggio nazionale
Bibl.: T. Braga, Historia dos Quinhentistas, Porto 1871, pp. 216-42; M. Menéndez y Pelayo, Horacio en Espanha, II, pp. 309-11; C. Michaëlis de Vasconcellos, Pero de Andrade Caminha. Beiträge zu seinem Leben und Werken, ecc., in Revue Hispanique, VIII, 1901, pp. 338-450; A. Baiao, O poeta Andrade Caminha e un seu cancioneiro desconhecido, in Boletim de segunda classe da R. Academia das sciencias de Lisboa, X (1916), pp. 484-510.