PERNAMBUCO (A. T., 155-156)
È uno dei principali stati del Brasile e certamente il più importante fra quelli della regione del nord-est, sia per il numero degli abitanti e per le tradizioni storiche e culturali che gli sono proprie, sia per ragioni economiche, in quanto esso è il centro della coltivazione del cotone e della produzione dello zucchero. La superficie dello stato è di kmq. 99.254 e la popolazione assoluta, che nel 1920 risultò di 2.154.835 (densità 21,71), nel 1932 è valutata in 3.051.543 anime, con una densità di 31,8. Il territorio dello stato può essere diviso in tre zone successive da est a ovest: s'incontra dapprima la fascia costiera pianeggiante, piuttosto ristretta, con clima caldo e umido, cui succede la zona collinosa, detta zona da matta, abbastanza larga, che va elevandosi verso ovest ed è percorsa dai numerosi fiumi che scendono all'Atlantico. Agreste è chiamata poi la sezione più elevata, che serve a raccordare la zona da matta con l'altipiano retrostante. È questo il sertão, che occupa la sezione meridionale del Pianalto della Borborema e si continua verso ovest con la Serra Jabitaca e do Araripe lungo il confine tra il Pernambuco e gli stati di Parahyba e di Ceará, da cui il terreno scende poi verso sud fino al corso del Rio Sāo Francisco, il quale per lungo tratto segna il confine tra Pernambuco e lo stato di Bahia. I fiumi sono di due gruppi: alcuni, come il Capibaribe che sbocca a Recife, l'Ipojuca che sfocia presso il Capo Sant'Agostino e il Rio Una, scorrono direttamente all'Atlantico, mentre gli altri, come il Rio Moxoto, il Rio Pajehú e il Rio do São Pedro, scendono al São Francisco.
Il clima è caldo e umido lungo la costa e nella zona da matta, ma mitigato dai venti oceanici, caldo e secco nel sertão. La divisione sopra accennata determina anche la varietà dello sfruttamento agricolo. La zona del litorale, costituita di sedimenti terziarî, piuttosto larga verso nord, si restringe in vicinanza di Recife, ma torna quindi ad allargarsi a sud verso il confine di Alagõas. I terreni di questa zona sono di natura silicea e siliceo-argillosa in vicinanza della costa, argillosi verso l'interno: qua e là, in località ristrette, s'incontrano anche terreni derivati da graniti e da gneiss. La vegetazione differisce a seconda della piovosità, non ugualmente distribuita in tutta la fascia litoranea: nei terreni più bassi e più umidi predominano i manghi delle varie specie, nei terreni più asciutti i cajueiros, le mangabiras, le embuias, ecc.
Lungo la costa e sulle spiagge è largamente praticata la piantagione dei cocchi, mentre nei terreni più bassi o varzeas, più freschi e irrigui, si coltivano il riso e la canna da zucchero; infine la manioca e i cereali sono coltivati nei terreni argillosi della sezione più interna.
La zona da matta è molto più accidentata e vi predominano terreni provenienti dalla disgregazione di rocce arcaiche e metamorfiche, con minori estensioni di quelli formati da rocce terziarie. I terreni più bassi occupano circa un terzo di questa sezione, che si allarga fino a 60 km., mentre i due terzi rimanenti sono costituiti da colline. Però la temperatura mitigata dai venti marini e l'abbondante piovosità favoriscono il crescere di alti alberi, giganteschi e preziosi come il pão d'arco, il cedro, il sucupira, ecc. e consentono alla coltivazione della canna da zucchero di estendersi non solo nei terreni pianeggianti, ma anche sui pendii: è questa la zona propria della coltivazione della canna esercitata su larga scala e in grandi piantagioni, mentre la produzione del riso, della manioca, del mais e del tabacco è piuttosto limitata e destinata a soddisfare soltanto i bisogni locali.
La zona del sertão è la più vasta e quindi la più varia d'aspetto. Notevolmente accidentata al margine di raccordo con la zona da matta, va assumendo verso ovest forme più unite con vasti pianalti (chapadas), inframmezzati da zone più basse, che in generale sono più fertili. I terreni derivano dalla disgregazione e decomposizione delle rocce cristalline e sull'alto delle chapadas si presentano compatti e poco permeabili; hanno invece una maggiore profondità e permeabilità nei declivî o pé das serras. Sulle rive dei fiumi e torrenti, poi, nei campi inondabili o irrigui, il terreno è assai fertile e ben coltivato. La vegetazione del sertão presenta forme diverse, corrispondenti alle condizioni ora elencate: nelle parti più elevate predomina la formazione delle zone semiaride, cioè la caatinga, cespugliato di piante spinose e di piante a foglie caduche; nei pé das serras, che formano il cosiddetto agreste, si coltivano il caffè e il cotone e qui sono largamente diffusi lavori d'irrigazione fatti in generale dagli stessi proprietarî e in parte dal governo; nelle zone basse infine è praticata la coltura della canna da zucchero, del riso, ecc.
Il patrimonio zootecnico, nel 1920 era di 745.217 bovini, 189.856 equini, 226.181 suini e un milione e un quarto tra pecore e capre.
Le risorse economiche dello stato sono date soprattutto dalla produzione dello zucchero e del cotone: la canna da zucchero, coltivata specialmente in grandi aziende, viene lavorata in impianti primitivi, sparsi un po' dappertutto (engenhos), che producono uno zucchero grezzo chiamato rapadura, largamente usato dagli abitanti del paese, e nei grandi zuccherifici modernamente attrezzati, sorti in tutta la zona attorno alla capitale. Purtroppo questa industria, che era stata già molto fiorente nel sec. XVIII e nella prima metà del XlX e aveva ritrovato un periodo di floridezza durante la guerra mondiale e negli anni immediatamente postbellici, subisce ora una forte crisi a causa della concorrenza dello zucchero di barbabietola e della grande produzione di zucchero di canna di Cuba e delle Indie.
Il cotone è coltivato su una superficie di circa 70.000 ha. e la produzione annua di cotone in fiocco s'aggira sulle 16.000 tonn., ma oltre alla produzione della fibra tessile, nel territorio dello stato si svolgono le industrie della filatura e tessitura e attualmente (1930) funzionano tredici cotonifici con 116.152 fusi e 4687 telai, che impiegano oltre 3000 operai. La produzione di queste fabbriche serve al consumo dello stato e alimenta una notevole esportazione verso le altre unità brasiliane. Infine nel porto di Recife si concentra anche la produzione cotoniera degli stati vicini e quindi Recife è il mercato principale di esportazione del cotone prodotto negli stati del nordest, cotone particolarmente ricercato per le sue qualità pregiate a fibra lunga.
Altre industrie hanno raggiunto notevole sviluppo nel Pernambuco: un censimento del 1930 segnala l'esistenza di 551 fabbriche di bibite, di 289 manifatture di tabacchi, di 471 calzaturifici, di 161 fabbriche di mobili, di 121 stabilimenti per la concia e lavorazione del cuoio, di 42 cappellifici, ecc. Si tratta in generale d'impianti modesti, ma che contribuiscono positivamente all'economia generale dello stato.
Le comunicazioni sono poco sviluppate: appena 414 km. misurano le linee ferroviarie, che collegano Recife con alcuni centri dell'interno e con gli stati confinanti di Parahyba e di Alagõas, mentre il collegamento con le altre unità federali viene mantenuto soltanto dalla navigazione marittima.
Il porto di Recife è per movimento di merci il terzo del Brasile ed è importante scalo non soltanto della navigazione brasiliana, ma di tutte le linee regolari dell'Atlantico provenienti dall'America Settentrionale e dall'Europa.
Il territorio dello stato è diviso in 59 municipî e 228 distretti; la capitale Recife (v.) aveva nel 1932 406.000 abitanti; fra le altre località più importanti ricordiamo Nazareth, Limoeiro, Victoria, Bonito e Palmares, tutti nella zona da matta, Garanhuns, Pesqueira e Bõa Vista nel sertão.
L'istruzione pubblica è notevolmente sviluppata; nella capitale esistono una facoltà di diritto, una scuola di medicina, di farmacia e di odontologia, una scuola libera d'ingegneria, il ginnasio pernambucano, il collegio britannico, il collegio francese, due collegi americani, un seminario arcivescovile, e parecchi altri collegi, tra cui assai fiorente quello dei salesiani; importanti sono anche l'Istituto archeologico-storico e geografico, la Società di medicina e la Biblioteca pubblica. La stampa è numerosa, sia quella quotidiana sia quella settimanale e mensile; le istituzioni economiche sono fiorenti e a Pernambuco si trova anche una camera di commercio italiana sorta per favorire gli scambî commerciali fra l'Italia e gli stati settentrionali del Brasile.
Per il suo commercio di esportazione sia verso l'estero sia verso gli altri stati del Brasile, per la sua forte popolazione, per la sua importanza commerciale, per il magnifico porto e per la vantaggiosa posizione sulla strada delle grandi linee di navigazione provenienti dall'Europa e dall'America Settentrionale, Pernambuco è tra gli stati principali della Confederazione, ed è certo destinato a mantenere e sviluppare la sua importanza.