PERMIANI (o Permî o Permiechi)
Popolazione finnica della Russia nord-orientale. Il nome, nelle forme Beormas e Biarmjas, compare già nella letteratura nordica dei secoli IX e X e sembra applicato a un vasto aggruppamento di popoli finnici esteso dagli Urali alle foci della Dvina nel Mar Bianco. I primi coloni russi s'insediarono in tale territorio nel sec. XII, ma i Permiani avevano i loro principi ancora nel sec. XVI. I loro discendenti attuali, molto mescolati con sangue scandinavo e slavo, sono i Sirieni, al nord, e i Votiachi, al sud, e formano il "ramo permico" dei Finni orientali. Gli scrittori russi, tuttavia, usano il nome di Permî o Permiechi per un gruppo particolare del ramo stesso, stanziato sul Kosa e sull'Inva, affluenti della Kama: il gruppo presenta, specie nella lingua, taluni caratteri di transizione ai Votiachi, ma si può realmente considerare come una sezione dei Sirieni (v.).
Lingue. - Le lingue permiane appartengono alla famiglia linguistica ugrofinnica, e formano un sottogruppo, che comprende due lingue: il votiaco e il sirieno. Meno propriamente si usa, specialmente da parte dei linguisti russi, il nome di permiano o permico per designare un dialetto del sirieno e precisamente il sirieno meridionale (v. sirieni).
Le lingue del sottogruppo permiano si distinguono dalle altre lingue ugrofinniche: a) per una migliore conservazione di *s, ś, è, tè, t'è e v iniziale protougrofinnico, per es., vot. èir, sir. èir "topo" cfr. finn. hiire-, ungh. egér; b) per il trattamento delle vocali finali (-a protopermico rimane, ma *-i ed *-i rimangono solo nel votiaco e cadono nel sirieno); c) il trattamento di *t ~ *δ ugrofinnico medio o finale; le lingue permiche presentano 0 (zero) alternante con l (mentre le altre lingue ugrofinniche presentano t, d, δ, z, ecc.), per es., sir. vot. ki "mano" (ma sir. gen. kilän); cfr. finn. käte-, ungh. kéz "mano"; e) la perdita di η, n e m nei nessi protougrofinnici *ηk ~ *ηg (> g); *nt ~ *nd (> d); *mt ~ *md (> d); *mp ~ *mb (> b). Le lingue permiane concordano in questo trattamento con il lontano ungherese, differenziandosi da tutte le altre lingue ugrofinniche, ciò che, anche dal punto di vista metodico generale non è privo di valore. Per es., sir. vug, vot. vug "uncino, manico" (〈*(v)γnkγ), cfr. finn. onke- (gen. ongen) "uncino", ma ungh. ág "ramo"; sir. ted-, vot. tod- "sapere", cfr. finn. tunte-, ma ungh. tud "egli sa" vot. ib "tirare, scagliare", cfr. finn. ampu- "tirare", ecc.
Il lessico delle lingue permiane contiene non pochi elementi d'origine iranica, turca (parecchi di provenienza ciuvassa), tatara, samojeda e russa.
Bibl.: F. J. Wiedemann, Grammatik der syriänischen Sprache, mit Berücksichtigung ihrer Dialekte und des Wotjakischen, Pietroburgo 1884 (in mancanza di una grammatica comparata delle lingue permiane presenta i materiali più ricchi); T. E. Uotila, Zur Geschichte des Konsonantismus in den permischen Sprachen, Helsinki 1933 (MSFOn. LXV); Y. Wichmann, Etymologisches aus den permischen Sprachen, in Finnishugrische Forschungen, I (1901); III (1903); XII (1912); Syrjänit ja Karjalaiset (I Sirjeni e i Careli), in Valvoja, 1920, p. 409 segg.; V. Lytkin, Az-s névszéképzök a permi nyelvekben ("Le formazioin nominali in -s nelle lingue permiane), Budapest 1927; Lakó György, A permi nyelvek szóvégi magánhangzói (Le vocali finali nelle lingue permiane), ivi 1934 e anche in Nyelvnadomángi Közlemények, XLVIII, p. 435 segg. Vedi ulteriore letteratura alle voci: sirieni; votiachi.