PERMANGANATO di potassio
Il permanganato potassico (Kalium permanganicum) KMnO4 cristallizza in prismi di color porpora scuro, solubili in 15 parti d'acqua; le sue soluzioni, di color violetto, in presenza di sostanze organiche vengono ridotte a MnO2 con formazione di un precipitato bruno. È un energico ossidante e disinfettante, ma la sua azione è molto superficiale e talora irritante. In soluzione 1/1000-1/4000 si usa nelle disinfezioni dell'uretra, per gargarismi e nelle stomatiti; all'esterno, nella cura delle bruciature e, in soluzione più concentrata, per detergere la cute. Le macchie che si formano sulla pelle possono essere tolte con l'acido ossalico. È stato proposto come antidoto contro i veleni organici (morfina, acido cianidrico, ecc.), e anche nell'avvelenamento da fosforo, in soluzioni da 1/500 a 1/1000.
Avvelenamento da permanganato potassico. - Ingerito in soluzioni abbastanza concentrate il permanganato potassico determina processi irritativi sulle mucose, ove residuano macchie brunastre. La sintomatologia è di gastroenterite con nausea, vomiti, diarrea. L'apparato intestinale è però discretamente resistente all'azione di questo sale, che viene tollerato all'1-2-3 per mille, p. es., come trattamento dell'avvelenamento da morfina. Avvelenamento cronico, per inalazione di polveri contenenti manganese, è possibile negli operai delle industrie; è causa di uno stato cachettico con sindrome nervosa, che ricorda quella della sclerosi in placche, nella quale dominano, accanto a paresi degli arti e a edemi, miotonia diffusa e crampi sporadici. Nell'avvelenamento acuto da permanganato svuotare lo stomaco lavandolo con latte, soluzione albuminosa o mucillaginosa; se del caso, oppiacei e cure sintomatiche.